Vuoi saperne di più?

Questo è un “blog” ed è un mezzo per esprimere creatività in modo libero.

Qui vorrei far conoscere in completa autonomia i miei pensieri, i miei desideri, le mie idee, le mie esperienze, le mie riflessioni, i miei momenti, le mie storie, i miei sentimenti, i miei disagi, le mie opinioni, le mie proteste le mie considerazioni. Vorrei pure condividere notizie ed informazioni.

Il blog è uno strumento che permette ai lettori di scrivere commenti esprimendo collettivamente libere opinioni esponendo così i problemi e, entrando in collaborazione, dar voce alle soluzioni.

Accanto a ciò che si racconta ha un'importanza vitale come lo si racconta, quindi esigo “l'indipendenza per poter approvare ciò che c'è di buono e criticare ciò che c'è di male”


lunedì 24 dicembre 2012

Personaggio Ambiente 2012



Qualche giorno fa mi è stato chiesto di scegliere a chi vorrei fosse dato il Premio Ambiente 2012.

Ho voluto qualche spiegazione che ho trovato sull’apposito sito internet.

Innanzitutto:

-qual è il significato? Il Premio è un riconoscimento per il personaggio che s’è dato da fare per la salvaguardia dell’ambiente (cioè anche della salute e di conseguenza della vita stessa) in modo particolare in Italia e nell’arco di quest’anno.

-chi posso suggerire? Esiste un comitato pubblico, composto da persone particolarmente informate sul tema che gratuitamente si impegnano a selezionare i candidati al premio tramite opportuni criteri. Un segretario è incaricato di controllare il tutto.

-cosa si vince? Domanda scontata, non la sua risposta. Infatti il premio è un sostanziale riconoscimento dell’attività svolta. Non ci sono soldi in palio. Questo dettaglio mi ha convinto a partecipare.

-come si partecipa? Semplicemente collegandosi al sito internet prima indicato e scegliendo liberamente il candidato preferito dopo essersi registrati (per evitare di poter esprimere più preferenze, credo)



Dopo aver attentamente analizzato la lista ho deciso di esprimere il mio parere verso Andrea Boraschi perché secondo me è colui che incarna di più le finalità del premio in questo 2012.

Chi è Andrea Boraschi?

Dirige l’associazione A Buon Diritto e da due anni è impegnato con Greenpeace e ne è diventato responsabile del settore energetico in Italia.

Nel corso del 2012 ha reso note le conseguenze economiche e sanitarie dell’uso del carbone di Enel: più di 360 morti italiane premature (1100 in Europa), danni per l’economia italiana per 1, 8 miliardi di € (4,3 miliardi di € in Europa). Ce ne rendiamo conto??

Enel, a luglio, ha portato Greenpeace in tribunale e quest’ultima ha vinto la causa perché il giudice ha riconosciuto “conformi a verità” i dati sopra riportati.

Solo brutte notizie?

No. Il Personaggio nell’anno 2011 è stato Domenico Finiguerra: un sindaco! Una speranza viva che dimostra la possibile e concreta esistenza di una buona Politica.

Inoltre, in questa fantastica competizione (dove a vincere sono le buone idee e le buone pratiche), lo scorso anno s’è classificato al quarto posto il mio amico Padre Alex Zanotelli!

domenica 23 dicembre 2012

Bettino Craxi - prima parte



Benedetto Craxi è nato a Milano nel 1934 dall’avvocato siciliano Vittorio e dalla casalinga Maria Ferrari.
Il padre, antifascista, era un perseguitato politico che s’era dovuto trasferire a Milano perché non aveva voluto iscriversi al partito nazionale fascista.
Durante la seconda guerra mondiale i genitori decisero di affidare il figlio al collegio cattolico di Corfù. Il padre lo voleva avvocato ma lui in questo periodo pensò di avere la vocazione religiosa (idea che ben presto dimenticherà). A guerra terminata frequenterà il liceo classico a Milano.

Si avvicinò ben presto alla politica: si dice addirittura che quando aveva quattordici anni aiutò il padre socialista nella campagna elettorale..
A sedici anni si iscrive al partito socialista. Ha una profonda ammirazione per Garibaldi e tiene con sé una sua immagine. A diciannove anni entra nella federazione milanese del partito, ne diventa funzionario e viene eletto, ventitreenne, nel comitato centrale. Si iscrive a Giurisprudenza e diventa vicepresidente dell’organo rappresentativo degli studenti italiani. Lascia la facoltà e si iscrive a Scienze politiche a Perugia ma molla pure qui.

Nel 1960 diventa consigliere comunale e poi assessore a Milano.
A 31 anni diventa membro della direzione nazionale del partito e nel 1968 viene eletto in Parlamento. Due anni più tardi diventa vicesegretario nazionale del partito con l’incarico di curare i rapporti internazionali. Stringe legami con Mitterrand, Papandreu, finanziando economicamente il suo partito socialista greco oltre al partito socialista cileno di Salvador Allende. 

Nel frattempo, nel 1976, i voti del PSI scesero sotto il 10% e a luglio venne eletto Craxi (appena diventato capogruppo alla Camera) come segretario al posto di De Martino per una “transizione”. Craxi nominò nuovi giovani collaboratori volendo dare inizio ad un nuovo corso e nel 1978 venne rieletto al congresso.

Elezioni del 1983: circa 11% di voti e Craxi chiede la presidenza del Consiglio. Il primo socialista Presidente è sostenuto anche da DC (33%), PRI (5%), PSDI (4%) e PLI (3) che adottano il preambolo d’intesa che mira ad escludere i comunisti del PCI (30%) dagli incarichi statali.
Questo governo è ricordato per gli Accordi di Villa Madama (abbandono del cattolicesimo come religione di Stato, introduzione dell’8 per mille per le religioni, insegnamento facoltativo della religione a scuola…), il taglio di tre punti all’indennità di contingenza (scala mobile), l’obbligo del registratore di cassa e dello scontrino fiscale, l’inflazione scesa dal 12% al 5% ma debito pubblico venne più che raddoppiato da 400mila miliardi a 1 milione di miliardi di lire, rapporto debito pubblico/PIL che si alza dal 57% (nel 1980, pagavamo il 6% del PIL per gli interessi sul debito) al 69% nel 1983, la spesa primaria passò dal 37% nel 1980 al 41% nel 1983, il “decreto Berlusconi” che tramite il voto di fiducia (!) stabilì la legalità delle trasmissioni del grande amico nonostante le decisioni contrarie dei pretori di Torino, Roma e Pescara!

Tra i politici che sostenette ci fu il segretario del Partito socialista rivoluzionario somalo, nonché dittatore, Muhammad Siad Barre.

Nel 1985, nel PSI, viene definitivamente eliminato il simbolo della falce e del martello sostituendolo con un garofano rosso, a cui più tardi venne aggiunta la scritta “unità socialista”.


Nel 1986 si cominciò a narrare di una sorta di patto con lo scopo di alternare un democristiano a Craxi che, invece, negò pubblicamente quest’accordo e la DC di Ciriaco De Mita, come risposta, fece cadere il governo.

Alle elezioni del 1987 il PSI ottiene il record del 14% di voti. Il governo venne guidato prima da Giovanni Goria e poi da De Mita (che nel novembre ’88 abolì il voto segreto nell’approvazione di leggi di spesa). Nel frattempo Craxi rappresenta i Paesi in via di sviluppo per il segretario dell’ONU Peréz de Cuéllar mentre affianca Pannella nella battaglia sulla responsabilità civile dei giudici e i Verdi riguardo alla chiusura delle centrali nucleari.

Nel congresso che rielegge Craxi come segretario del PSI è chiara l’intenzione di sfiduciare il governo di De Mita che puntualmente si dimette, lasciando la guida ad Andreotti. È questo il periodo (giugno ’91) in cui si svolse il referendum che da tre voleva ridurre ad una sola la preferenza nelle elezioni per la Camera. Craxi lo snobbò invitando ad “andarsene al mare” ottenendo l’effetto opposto visto che lo votò oltre il 60% degli Italiani. Amato diede colpa al diabete mellito che l’anno prima aveva costretto Craxi al ricovero in ospedale…

Il 17 febbraio 1992 Mario Chiesa, Presidente socialista del Pio Albergo Trivulzio, viene colto in flagrante mentre accetta una tangente di 7 milioni di lire per un totale di 14 miliardi! Fu il primo arresto dell’inchiesta di Mani pulite.

All’inizio di marzo Craxi disse al TG3 dell’espulsione di Chiesa dal partito prendendo le distanze da quel “mariuolo” che solo 2 anni prima aveva sostenuto il figlio alle elezioni amministrative, affermando poi l’integra onestà del PSI milanese. Ricordatevi di questo.

Vediamo oggi le conseguenze di questa presunta onestà ripercuotersi su un’economia con un immenso debito pubblico che indirizza le casse statali al pagamento degli interessi del titoli di Stato, invece di finanziare qualche miglioramento.

Dopo un mese di cella Mario Chiesa cominciò a confessare le tangenti. Nelle elezioni del 1992 il PSI comincia a flettere i voti e, qualche giorno dopo, vengono arrestati otto imprenditori. Rotta la diga, è difficile fermare la piena: esplode Tangentopoli.
Per dover di cronaca, Mario Chiesa fece poi parte dell’ufficio di presidenza della Compagnia delle Opere prima di essere arrestato nuovamente nel marzo 2009.

Nonostante “un piccolo calo” Craxi chiede la guida del nuovo governo ma il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro (eletto a maggio) si rifiuta di dare incarichi ai politici che si trovano vicini agli inquisiti. Al suo posto viene nominato Giuliano Amato, socialista anch’egli.
All’inizio del luglio 1992, durante il discorso di fiducia del governo Amato alla Camera, Craxi ammette il sistema delle tangenti, accusa il Parlamento dicendo che “tutti sanno del resto, è che buona parte del finanziamento ai partiti e al sistema politico è irregolare o illegale…tutti lo sapevano, nessuno ne parlava…nessun responsabile politico di organizzazioni importanti potrebbe alzarsi a giurare di non aver mai fatto ricorso a simili finanziamenti”.
Nessuno si alzò a smentire.

Il peggio ha ancora da venire.

mercoledì 12 dicembre 2012

Buonanotte Lombardia



Il 12 marzo partecipai ad un incontro che titolava “Futuro della sinistra in Italia?”
Vi partecipai perché i relatori erano Giulio Cavalli, Pippo Civati e Gabriele Sola: tre consiglieri della regione Lombardia (rispettivamente Sinistra Ecologia Libertà, Partito Democratico e Italia Dei Valori). La Regione già allora (era solo marzo) non la vedevo ben amministrata ed ero interessato ad ascoltare questi componenti di una possibile alternativa.

Giulio Cavalli parlò di recupero di credibilità attraverso un modello alternativo per esempio indicando che l’obiettivo della sanità non dev’essere il profitto ma la guarigione. Parlò del finanziamento ai partiti, del referendum che non è stato rispettato e citò la “uguaglianza” che ci deve essere tra chi amministra e chi è amministrato. Parlò delle minacce anonime che riceve e quelle invece note nel lodigiano, arrabbiandosi quando vengono definiti “tutti uguali”. Ricordò infine le battaglie di Pio La Torre.

Pippo Civati disse che ci sarebbe parecchio da fare nel mercato d’ingresso del lavoro citando proposte di Tito Boeri e Pietro Garibaldi. Aggiunse che l’articolo 18 non sarebbe stato da toccare e che riguardo al progetto cambiato del TAV il PD è favorevole mentre lui è favorevole alle ferrovie ma scettico sul TAV, preferendo una maggior cura per il trasporto pubblico locale. Su mia specifica domanda su come ci si intenda organizzare in vista delle elezioni regionali (all’epoca mancavano anni, ora solo mesi) ha parlato di primarie e di unità di visione. Terminò parlando di Renzi, della FIOM e del rinnovamento.


Gabriele Sola parlando d’inquinamento ci ricordò che la classifica delle città più inquinate d’Europa vede Brescia al terzo posto, parlò poi del collocamento dell’IDV e di apertura al confronto.

Io, francamente, avrei voluto sentire temi regionali, magari riguardanti il rapporto su povertà ed esclusione sociale che ci dice che in Lombardia:
-dal 2008 al 2009 c’è stato un aumento vicino al 7% delle famiglie che non riescono a riscaldare la casa adeguatamente o non riescono a fare un pasto adeguato almeno ogni due giorni!!
-nel corso del 2009 le 25 mense socio-assistenziali hanno erogato più di 1,5 milioni di pasti per una media di 4282 pasti al giorno

Altri elementi che aiutano a comporre il quadro della situazione:
-nella relazione della DIA la Lombardia risulta essere la seconda regione in Italia per numero di estorsioni, in aumento da 289 del 2010 a 336 (senza contare ovviamente i reati non denunciati) soprattutto ai danni di privati cittadini ma anche di commercianti ed imprenditori
-Sos Impresa stima che a Milano le vittime di usura mafiosa siano circa 5mila ma le denunce sono al massimo dieci all’anno mentre il governo Berlusconi ha ridotto il fondo antiracket da 12 a 2 milioni di euro!!

A fine ottobre, il colonnello Alfonso Di Vito, capo della Dia milanese, davanti alla Commissione antimafia europea in visita a Milano ha detto: “Non esiste un solo grande cantiere pubblico lombardo che non abbia problemi di criminalità”. 22 imprese son già state allontanate, imprese mafiose che, ricorrendo al lavoro in nero ed esportando i capitali all’estero, danneggiano le imprese e le persone oneste. L’europarlamentare Rita Borsellino: “Se prima la criminalità organizzata al Nord poteva essere considerata una presenza occasionale, oggi constatiamo quanto abbia permeato l’economia e una delle ragioni che han portato a questo livello di infiltrazione è la mancanza di tre strumenti: la legge sul falso in bilancio, sull’autoriciclaggio e la brevità delle prescrizioni”

Lombardia: sempre più imbrattata dal malaffare. I conti sono a posto? Anche quelli della ‘ndrangheta sono a posto! 
Questo fa parte dei quasi diciott’anni di Roberto Formigoni come governatore della Lombardia.
La fine sembrava già annunciata con l’inizio di questa legislatura che è avvenuta attraverso firme false per sostenere proprio la lista per Formigoni e continuata poi in “una sorta di Olimpiade della corruzione o comunque della malversazione e della cattiva politica” come precisa Giuseppe Civati.
Giorno fatidico è stato venerdì 26 ottobre quando il Consiglio regionale s’è riunito alle 7 con all’ordine del giorno le norme per le elezioni e precisamente l’abolizione del listino (per fortuna!), il fermo a 80 del numero di consiglieri regionali, il limite di due mandati consecutivi del Presidente (dopo addirittura quattro….era ora!) e il premio di maggioranza (purtroppo). Infine le dimissioni di 74 consiglieri.
Presidente e Giunta restano in carica sino alla proclamazione del nuovo eletto. Il Presidente dovrebbe convocare la Giunta per l’ordinaria amministrazione e per gli adempimenti urgenti, tra cui non dovrebbero quindi rientrare 189 delibere (in sole 48 ore) come il finanziamento di 2 milioni di € a Infrastrutture Lombarde (di cui Formigoni è presidente del Consiglio di sorveglianza), i 100mila € alla Ge.Fi. (società per azioni della Compagnia delle Opere attiva nei servizi della fieristica), i 48400 € al Matching (appuntamento di business) e via dicendo.

Formigoni ha spiegato che il suo candidato sarà Gabriele Albertini.
Il candidato della Lega Nord sarà Roberto Maroni.

Come riporre Fiducia in quelli che ci hanno trascinati in questa situazione?

Allora, per chiunque voglia una svolta nella Regione, tramite il Manifesto per la nuova Lombardia sono stati stabiliti dei principi per un patto civico e, in vista delle elezioni, sabato 15 dicembre si terranno delle primarie per scegliere il candidato presidente, non facendoselo imporre dall’alto. Seggi di riferimento (disponibili sul sito) aperti dalle 8 alle 20. Potranno votare i cittadini europei (dai 16 anni in su) residenti in Lombardia e gli extracomunitari con permesso di soggiorno. Servirà la tessera elettorale (o un documento d’identità) e 1 €.

I candidati sono:

-Alessandra Kustermann, 59 anni, milanese, direttrice alla clinica Mangiagalli di cui è la prima donna ad esser nominata primario ginecologico. Ha ricevuto la Medaglia d’oro dalla Provincia di Milano al soccorso nella violenza sessuale domestica, il Sigillo longobardo del Consiglio regionale della Lombardia e l’Ambrogino d’oro del comune di Milano

-Andrea di Stefano, 48 anni, giornalista (per Rainews 24, Repubblica, Fatto Quotidiano), direttore di Valori (mensile che si occupa di economia sociale, finanza etica e sostenibilità), presidente della Cooperativa editoriale Circom, membro della Commissione di Beneficenza della Fondazione Cariplo e del Comitato di Cervia Ambiente, ha costituito il primo osservatorio contro le ecomafie.

-Umberto Ambrosoli, 41 anni, milanese, cattolico, laureato in Giurisprudenza, avvocato penalista. È figlio di Giorgio, l’ “Eroe borghese” assassinato nel 1979, ed è stato nominato dalla Banca d’Italia in tre comitati di sorveglianza relativamente a società lombarde. È componente di organismi di vigilanza ed è nel consiglio d’amministrazione RCS; componente anche del Comitato antimafia istituito dal sindaco di Milano. Potrebbe davvero ben rappresentarci dalla Presidenza della Regione Lombardia.

Tre eccellenti candidati.
Personalmente, per le tematiche di cui si fa promotore, ho deciso di dare il mio appoggio ad Andrea di Stefano.
Sotto a chi tocca!!!

giovedì 25 ottobre 2012

Cominciamo con l'evitare gli sprechi


Secondo voi, è possibile unire buone pratiche con l’intento protettivo verso la natura (e quindi verso la nostra salute) e una diminuzione di costi?

Mi piacerebbe provare a studiare i piccoli gesti quotidiani che avvengono nella nostra casa con quest’obiettivo.

Innanzitutto smettiamola di acquistare senza senso. 
Cosa voglio dire?

1-Parto da un’esperienza personale: i vestiti. Non ricordo il tempo di comprare un prodotto di questa categoria. I motivi sono molti e vari: prima di tutto parto da un’esperienza famigliare che aiuta e visto che non ho parenti prossimi più giovani di me ho sempre ricevuto gli abiti di coloro a cui non andavano più bene e li ho sempre accettati con gioia. Da quel momento in poi? Non ho mai gettato via nulla ed oggi mi avvalgo dello splendido servizio che la Piccola Provvidenza offre nello scambiarsi gli abiti e io contribuisco portandone dei miei. 
Inviterei tutti a provare.

2-Passo alla tecnologia. Ricordo quando i miei genitori volevano comprarmi un computer e io mi opposi preferendo la prima playstation perché consapevole del fatto che il computer, all’epoca, l’avrei utilizzato soltanto per giocare; quindi perché spendere di più per qualcosa di meno adatto allo scopo? Oppure quando mi han voluto comprare una televisioncina da tenere in cameretta e scelsi quella meno costosa. Sbagliai? Sì, nel colore: era nera e la polvere ci abitava senza nemmeno pagare l’affitto! Lo scarso uso che ne facevo unito all’obbligatorietà del decoder per il digitale terrestre l’han fatta finire sul solaio, se qualcuno la vuole, venga a prendersela. Comprando meno cose inutili spendiamo meno e sprechiamo meno.

3-Passiamo agli sprechi energetici: utilizzando lavatrici e lavastoviglie a pieno carico, lampadine a basso consumo (magari a led), evitando di lasciare le varie apparecchiature in modalità standby perché consumano comunque watt e quindi soldini (magari utilizzando l’interruttore delle ciabatte o non utilizzandole se non necessarie). Del resto, mai passata una serata a lume di candela?

4-Parliamo ora un po’ del cibo: solo in Italia oltre 10 tonnellate di cibo finiscono nella spazzatura!!
Pianificando la spesa con una lista acquisteremo solo ciò di cui abbiam realmente bisogno, comprando alimenti di stagione e conservandoli correttamente assumeremo uno stile di vita meno dannoso ed eviteremo di buttar cibo e soldi. Congelando i lamponi in estate, per esempio, potremo utilizzarli per preparare dei dolci nel resto dell’anno.
Trasportare cibo da un Paese lontano è un costo che si riflette sul prezzo del prodotto e sul prezzo della nostra salute visto l’inquinamento che favoriamo.
Gli ortaggi inoltre possiamo produrceli gestendo un orto e la frutta tramite le piante.

La campagna “Coltiva – Il cibo. La vita. Il Pianeta” ha indagato nelle abitudini alimentari di 6 diversi Paesi (Brasile, Filippine, India, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti) scoprendo che ogni anno questi buttano via più di 5 miliardi di mele che, messe in fila, girano attorno alla Terra per 9 volte!!
Basterebbero 2mila calorie giornaliere per stare in salute e noi ne assumiamo mediamente quasi il doppio. Questo modo in cui ci alimentiamo fa soffrire 1 miliardo di persone mentre provoca l’obesità nella metà di noi.

Don Saverio disse: “Evitiamo di star male per aver mangiato troppo perché c’è chi sta male per non aver mangiato abbastanza”

5-Passiamo all’usa e getta: comprando detersivi alla spina, per esempio, risparmiamo sul costo dovuto all’imballaggio evitando di spendere denaro per ciò che diventerà in breve tempo un rifiuto. Stesso discorso per i piatti, i bicchieri e le posate di plastica e per i tovaglioli di carta. Spero non utilizziate fazzoletti di carta... Utilizzate però i fogli anche sul retro?

6-Passiamo all’uso d’acqua. Quanta ne consumiamo ogni giorno? Si stima una media di 200 litri a persona di cui circa 50 scaricando l’acqua del water e 70 per lavarsi.

Avete già un riduttore di flusso al rubinetto? Potremmo provare a metter meno acqua nella pentola quando facciam la pastasciutta? Proviamo a raccoglierla tenendo una bacinella sotto il colapasta? 500 grammi di ragù hanno bisogno di quasi 7mila litri d’acqua per esser prodotti mentre 500 grammi di fagioli necessitano nemmeno di mille litri d’acqua. Basterebbe mischiare un po’ di fagioli nel sugo togliendo un po’ di ragù per far risparmiare acqua.

7-Passiamo all’uso dell’automobile: proviamo a utilizzare qualche volta le nostre gambe per far spostamenti di poco conto?

Fare qualcosa è semplice e possibile, ora basta mettere in pratica. 
Altre idee intelligenti?

mercoledì 17 ottobre 2012

Scelte determinanti


L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che la prevenzione e la cura dell’obesità dev’essere uno degli obiettivi più importanti da realizzare in tempi brevi.
Al Festival della Salute di Viareggio sono stati presentati i risultati di un’indagine la quale dice che in Italia sono presenti quasi 5 milioni di persone adulte afflitte da obesità e che le cure di questo problema costano più di 8 miliardi di euro l’anno, quasi il 7% della spesa sanitaria pubblica.

Dopo questa premessa, voglio dirvi come qualcuno ha risposto ad una domanda sulla situazione del nostro Paese: “Tranne una infinitesimale percentuale di italiani che ha difficoltà ad accedere al mangiare, la stragrande maggioranza della popolazione può accedere a quantità di cibo più o meno illimitate. Il fatto che noi abbiamo ancora 6 milioni di obesi, a fronte di una crisi temporanea e contingente, non mi stupisce. La crisi morde nel ridurre posti di lavoro, non certo nel portarci alla fame.”

Chi può averlo detto?
Il parlamentare del PDL Giorgio Stracquadanio lo scorso febbraio che, superficialmente, affiancava l’obesità al benessere, non sapendo che invece si tratta di una patologia, una malattia.

Pochi giorni prima a Radio 24 diceva anche: “Chi guadagna 500 € è uno sfigato per varie ragioni e per fortuna sono pochissimi in Italia”. Il conduttore sosteneva che invece sono 800mila persone e Stracquadanio rispondeva: “Se fosse vero avremmo i morti di fame per le strade. Si tratta di una piccola quota di popolazione che hanno pensioni sociali più basse. Sono sfigati, si parla di situazioni limite. Sono stufo di una retorica piagnona. Non esiste guadagnare 500 € al mese. Ma chi li guadagna? Ma quali giovani precari! La media dei consumi di telefonia mobile, il telefonino cosa che hanno tutti nelle mani, vediamo che non basterebbero quelli. Chi guadagna 500 al mese è una minoranza ed è uno sfigato che non è stato capace. Sfigati sono quelli che hanno avuto una qualche sfortuna nella loro vita e non si danno da fare. Chi guadagna 500 € non si dà da fare. C’è un cospicuo numero di persone che percepisce questa pensione ma sono aggiuntive ad altri redditi o aggiuntive ad una condizione di vita familiare dove quello è un reddito in più”.

Michele Orezzi, coordinatore nazionale dell’Unione degli Universitari, oltre a sentirsi disgustato, ha voluto lucidamente rispondere: “In un momento come questo, di crisi economica, nel Paese con un precariato dilagante che mangia il presente di un’intera generazione, dichiarazioni come queste sembrano, oltreché irriguardose, completamente slegate da una qualsiasi realtà, e sembrano davvero quelle di un politico che, chiuso nelle stanze di potere, ha perso di vista la situazione drammatica nella quale galleggia a malapena il Paese. Se conoscesse la realtà non si sognerebbe neanche di fare certe affermazioni. Siamo indignati e sconcertati da queste parole che vanno a insultare tutte le migliaia di giovani che vedono in quelle 500 € il mezzo per arrivare alla fine del mese e migliaia di altri, che non hanno la fortuna di arrivarci neppure a quella cifra perché ostaggio degli stage gratuiti, del lavoro nero o della grande disoccupazione giovanile. Come è possibile stigmatizzare con ‘Sfigati-Morti di fame’ tutta un’intera generazione: per un presente in ostaggio della precarietà e della disoccupazione, per un futuro incerto e senza fondamenta, per potercelo edificare da soli vorremmo risposte dai politici che troppo spesso parlano dell’importanza della famiglia. Magari avessimo noi la possibilità di potercene costruire una da soli! Invece si continua con le dichiarazioni spot e continuano ad arrivare sulle nostre teste queste etichette offensive e irriguardose”.

Paghiamo profumatamente delle persone per mestieri in cui si rivelano palesemente inadatte.

A proposito, l’associazione di industriali Confindustria che a novembre 2011 dichiarava probabile la ripresa a partire “dalla tarda primavera 2012”.
Siamo in autunno..

Alla fine di questo mese ci sarà l’88a giornata mondiale del risparmio, colgo quindi l’occasione per mostrarvi cosa si diceva in quella dell’anno precedente.
Mario Draghi, attuale Presidente della Banca centrale europea e all’epoca Governatore della Banca d’Italia, non vedeva uno stato di buona salute perché dall’inizio dello scorso decennio la propensione al risparmio è scesa attestandosi nel 2010 al 12% del reddito, inferiore al dato dell’area dell’euro. La flessione è stata più accentuata nei nuclei appartenenti alle classi meno abbienti che, a fronte della stagnazione del reddito disponibile, hanno più difficoltà a comprimere i consumi di bene e servizi essenziali. Tra i giovani con età inferiore a 35 anni è aumentata la quota di famiglie con risparmio nullo o negativo è salita dal 26% al 32%.

Ecco un effetto del capitalismo di questi anni. Andando avanti così, quanto ci metteremo a prosciugare i nostri salvadanai?

Cosa possiamo fare? Intanto non votare chi dimostra di non meritare, operare una sorta di boicottaggio nonviolento rispetto alla lista che ospiterà il parlamentare di cui sopra, se non potremo boicottarlo direttamente. 

Se questo gioco ad eliminazione coinvolgerà tutte le liste sarà il segnale: è giunta l’ora di mettersi in gioco. 

venerdì 5 ottobre 2012

Tu, io e Dupree


Scrissi quest’articolo quasi un anno fa: il 6 ottobre del 2011. Perché lo pubblico oggi? Lo capirete presto..

Questo film non lo recensisco perché altrimenti dopo averlo guardato avreste pensato rileggendo ciò che avrei scritto “ma che cosa hai visto??” talmente è interpretabile in diversi modi!
Non voglio quindi illustrarvi la trama che in questo caso considero superflua, lancio piuttosto ad ognuno una sfida: ditemi cosa ne pensate ed elencatemi le cinque sensazioni che vi provoca.
Chissà se son le stesse..

L’unica cosa che anticipo è che, secondo me, l’unico vero protagonista è Dupree mentre le altre sono persone che in qualche modo aiuterà.

La curiosità è che Dupree è interpretato dall’attore Owen Wilson (straordinaria la sua interpretazione), qualcuno lo aveva dato per defunto lo scorso anni ed invece è vivo e capace di regalarci fantastici discorsi.
Mi sento di suggerire di guardarli, ascoltarli e comprenderli; soprattutto l’ultimo che a me ricorda pazzescamente il discorso che Steve Jobs tenne circa 6 anni fa all’Università di Stanford. Purtroppo Steve è deceduto (per davvero) stanotte ma quelle sue parole rimarranno per sempre immortali.

“La Daritudine”

mercoledì 3 ottobre 2012

Una proposta concreta e utile per l’occupazione


Oggi ho aderito alla proposta che si trova qui

“…per un cambio di priorità in Italia nelle scelte economiche ed industriali, al fine di iniziare a superare l’attuale crisi di sistema…

Quando, come ora, si vivono grandi cambiamenti epocali, dove masse sempre più grandi di persone soffrono per mancanza di lavoro, occorre rimettere in discussione idee consolidate, in particolare il dogma della crescita continua del Prodotto Interno Lordo…
Si parla di “Project Bond” per realizzare grandi opere infrastrutturali. Si tratta in pratica di fare ancora altri debiti per realizzare grandi opere finalizzate, più che alla reale utilità, al far ripartire la crescita, come se questa fosse la soluzione ad ogni male. Ancora grandi opere, ancora a debito per riavviare la crescita e poter pagare gli interessi sul debito! Ma che follia è? E in questo teatro dell’assurdo, si inserisce anche il luogo comune del collegamento diretto fra crescita e occupazione. Si dà per scontato che la crescita faccia automaticamente aumentare l’occupazione, ma non è vero e ci sono i numeri a dimostrarlo. Dagli anni ’60 ad oggi il PIL è aumentato di quasi 4 volte, mentre l’occupazione in proporzione all'aumento della popolazione è diminuita! Ogni imprenditore sa che, nella maggior parte dei settori merceologici, l’aumento della produttività e quindi del PIL, si ottiene con l’automazione e con l’ottimizzazione dei processi produttivi...il grosso del lavoro lo farebbero le macchine…

Per dimostrare le nostre tesi, abbiamo studiato i dati della galleria per il TAV in val di Susa. Abbiamo scelto questa grande opera a titolo di esempio perché sono disponibili molti dati forniti dal Ministero competente, quindi certi e utili per avviare delle comparazioni. Tali dati indicano che la nuova galleria del TV consentirebbe di creare 2mila nuovi posti diretti e 4mila indiretti. In realtà le cifre sembrano ottimistiche, ma anche se si raggiungessero tali obiettivi occupazionali, avremmo al massimo 6mila nuovi posti di lavoro contro un investimento minimo di 8,2 miliardi d €, ovvero 0,73 nuovi posti per ogni milione di € investito, sempre che il costo dei lavori non subisca aumenti esponenziali in corso d’opera come è sempre avvenuto fino ad oggi in Italia!
In ogni caso la spesa sarebbe coperta a debito ribaltando ancora una volta il problema sulle generazioni future, che dovrebbero anche sorbirsi i danni ambientali e le spese per l’energia necessaria a illuminare e climatizzare l’opera.
Tutte le grandi opere infrastrutturali hanno per comune denominatore l’uso del debito, di molto cemento, di molta energia e hanno quindi un impatto ambientale molto rilevante…

Si può fare diversamente? Certo che sì! Bisogna solo cambiare le priorità e spendere il denaro il altro modo...

In uno studio dell’ENEA del 2009 si proponevano interventi di riqualificazione energetica in 15mila scuole ed edifici pubblici, che attualmente spendono circa 1,8 miliardi di € ogni anno in energia elettrica e termica. Con gli 8,2 miliardi di € previsti per il TAV si può risparmiare il 20% dei consumi di questi edifici, pari a oltre 420 milioni di € all'anno e si possono creare almeno 150mila nuovi posti di lavoro.
In un articolo apparso il 13 febbraio 2012 sul Sole24ore si legge che investendo 1 milione di € in progetti di efficienza energetica si generano in media 13 posti di lavoro. Non si parla qui di energie rinnovabili, che pure generano 3 o 4 posti di lavoro per ogni milione di € investito, ma del lavoro di “tappare buchi” dai quali sfugge e viene sprecata gran parte dell’energia che usiamo nell'abitare  Per ogni 10 miliardi di € investiti si possono avere 130mila nuovi posti di lavoro di buona qualità, mentre investendo la stessa cifra in grandi opere daremmo lavoro al massimo a 7300 persone.
Dobbiamo poi considerare che i costi delle opere di efficientamento si pagherebbero in pochi anni con il risparmio energetico e in meno di un decennio i soldi investiti sarebbero di nuovo disponibili per nuovi utilizzi. Diventerebbero di fatto dei fondi di rotazione. Immediatamente calerebbe la bolletta energetica e l’inquinamento da CO2. Quindi ci guadagneremmo tutti. Inoltre con commesse piccole e diffuse, i fenomeni di grande corruzione politica, tipici dei grandi appalti, sarebbero certamente più infrequenti…

Noi facciamo appello alla politica perché dia priorità a questi interventi che generano molti benefici per tutti. Le grandi infrastrutture eventualmente si faranno in un secondo momento e solo quando si avrà la certezza che serviranno davvero!
Occorre abbandonare il dogma della crescita continua. 
Nell'Universo NULLA cresce per sempre…”