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sabato 7 gennaio 2012

E non ci sono soldi per le pensioni..


Circa sette mesi fa ho saputo che esiste l’Ordinariato militare e in Italia è presieduto dall’arcivescovo Vincenzo Pelvi. Questa “chiesa” ha pure una rivista ufficiale che si chiama “Bonus Miles Christi” sulla quale il direttore comunica <amarezza e disagio> nei confronti di <chi invoca lo scioglimento degli eserciti, l’obiezione contro le spese militari>. Questo stesso arcivescovo ha officiato una messa, lo scorso 24 ottobre a Roma, per promuovere il beato Giovanni XXIII a patrono della forza armata, ricordando queste parole: “Penso in particolare all’esercizio della carità del soldato che soccorre le vittime dei terremoti e delle alluvioni…mettendo a disposizione dei più deboli il proprio coraggio e la propria competenza. Penso all’esercizio della carità nel soldato impegnato a disinnescare mine, con personale rischio e pericolo, nelle zone che sono state teatro di guerra, come pure al soldato che, nell’ambito delle missioni di pace, pattuglia città e territori affinché i fratelli non si uccidano fra di loro”. Ma se è a queste belle azioni che servono i soldati, perché l’arcivescovo non prende ispirazione dal Vangelo di Giovanni (18,11) dove Gesù dice a Pietro, che voleva difenderlo, di rimettere la spada nel fodero, e chiede a gran voce l’attuazione della legge numero 230 dell’8 luglio 1998, impegnando lo Stato a predisporre “forme di ricerca e di sperimentazione di difesa civile non armata e nonviolenta” (articolo 8, comma 2, paragrafo e) impattando così sulle spese per le armi mantenendo le stesse funzioni?
L’economista tedesco Ernst Friedrich “Fritz” Schumacher diceva chiaramente che, essendo una scienza derivata, l’economia deve accettare istruzioni. Visto il periodo di ristrettezze economiche non pare più logico dirottare queste risorse per sostenere il lavoro, la sanità e l’istruzione piuttosto che per le guerre che l’Italia, costituzionalmente, dovrebbe rifiutare?
Nel 2010 l’intero mondo ha speso 1640 miliardi di dollari in armi: 187 milioni di dollari al giorno! 3 milioni di dollari al minuto!! 52 mila dollari al secondo!!!
In Italia, le operazioni militari oltremare sono sostenute da appositi fondi in costante aumento: meno di un miliardo di euro nel 2005; 1,1 miliardi di euro nel 2008; 1,5 miliardi di euro nel 2009 e nel 2010; fino ad 1,55 miliardi di euro nel 2011.

Gianfranco Fini afferma che il problema non è tagliare queste spese, ma come farlo, arrivando a promuovere l’integrazione europea per la politica della difesa. Attendo sviluppi..
Intanto voglio ricordare Giovanni XXIII per l’enciclica denominata “Pacem in terris” (11 aprile 1963), scritta, malato, circa due mesi prima di morire. Volle parlare a tutte le persone (credenti e non) affinché si sentissero impegnate a costruire un mondo senza confini, ricercando ciò che unisce: l’Amore, la Giustizia, la Libertà, la Pace e la Verità. Messaggio particolarmente importante visto anche il periodo caratterizzato dalla guerra fredda e quindi da un momento in cui le spese statali non erano più rivolte ai cittadini, un po’ come oggi.
 “In una convivenza ordinata e feconda va posto come fondamento il principio che ogni essere umano è persona cioè una natura dotata di intelligenza e di volontà libera; e quindi è soggetto di diritti e di doveri che scaturiscono immediatamente e simultaneamente dalla sua stessa natura: diritti e doveri sono perciò universali, inviolabili, inalienabili”. Un canto di pace quasi umanistico, che mette in risalto il valore del singolo uomo al di sopra dei sistemi che lo governano.
“Quare aetate hac nostra, quae vi atomica gloriatur, alienum est a ratione, bellum iam aptum esse ad violata iura sarcienda” (Per cui nella nostra era, che si vanta della potenza atomica, è estraneo alla ragione che la guerra sia atta a risarcire i diritti violati)
Mi piace pure ricordare la straordinaria umiltà nell’affermare che solo qualche riga della lettera era puramente sua, mentre per il resto si avvalse di collaboratori. 
Un abbraccio fraterno e sinceri ringraziamenti per l'attenzione.

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