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giovedì 13 settembre 2012

Berlino 2011-2012 - 34° incontro europeo organizzato dalla comunità di Taizé - quarta parte



5:30 può essere l’orario per saltar fuori dal letto o dal sacco a pelo (come nel giorno dell’accoglienza) ma anche quello di entrarci!

Prima di partire avevo ignorato tutti gli eventi a cui ero stato invitato tramite facebook, il noto social network, che riguardavano i giorni in cui sarei stato a Berlino tranne uno: l’invito dell’agenzia di viaggi specializzata University Travel che organizzava il Capodanno a Saint Moritz, Barcellona e………Berlino! Avvisai allora che io in quel periodo sarei stato in quest’ultima città e ricevetti l’invito per una festa. Come rinunciarci? 
Mentre tutti tornano agli alloggi io e Asca cominciamo la ricerca del locale e dopo un po’ di peripezie lo troviamo! Serata divertimento!! È stato troppo bello saper di essere tra concittadini a loro insaputa! È stato possibile ascoltare la descrizione del lago d’Iseo fatta da una ragazza o un elenco di luoghi visitabili a Brescia da un’altra oppure la lista dei locali in cui trascorrere la serata da un’altra ancora. Finché trovi qualcuno che ti conosce e ti rompe il giochino…Mai avrei pensato di trovare il Moce a Berlino! Vieni presentato alla compagnia e specialmente a delle ragazze tra cui scoprirai poi esserci la ex di un tuo caro amico. Quando il locale chiude ci accordiamo per festeggiare insieme il nuovo anno alla Porta di Brandeburgo. È stato particolare poi tornare a casa in metro tra persone che a quell’ora s’erano da poco svegliate e si stavano dirigendo magari al lavoro e persone, come le ragazze tedesche di cui abbiam fatto conoscenza, che come noi tornavano da una lunga serata..

È il fatidico ultimo giorno dell’anno.
Avrei voluto riposarmi un po’ ma i croati che condividono l’alloggio con noi accesero il computer per ascoltare dell’hardrock che fischiava nelle orecchie di una mia testa già rimbombante del suono sprigionato dal deejay durante la notte. Così pensai a dirigermi verso la doccia, la mia penultima lì, e mi amareggiai un poco.


Visitammo Checkpoint Charlie, un famoso posto di frontiera del Muro, alcuni suoi resti e poi andammo al pranzo e alla preghiera. 

Oggi ci sarà la riunione tra tutti gli Italiani.
Finalmente è possibile sfatare una leggenda che aleggia tra le malelingue: non partecipo agli sharing groups (incontri di condivisione) essenzialmente perché mi occupano tutta la mia mattinata di discussioni fini a sé stesse, non per altro. Infatti, in quella giornata, i frères ci hanno proposto di condividere in piccoli gruppi estratti a sorte in base al pezzo della Lettera di frère Alois che ti capitava di commentare e io partecipato innanzitutto perché amo il contenuto di questa lettera del 2012 e poi anche perché erano quasi le 16 e con la cena quindi vicina non c’era molto tempo e luce per visitare la città. Prima dell’ultima cena e dell’ultima preghiera in Messe Berlin nel nostro gruppetto ci siam confrontati sui temi della Pace, della Solidarietà, dell’impegno sociale……..insomma: WOW!


Mi rendo conto di non aver ancora comprato delle cartoline e quindi vado velocemente in centro. Entro in uno di quei negozietti che ci son per strada e prima di comprarle chiedo se hanno i francobolli; come spesso accade la risposta è negativa, chiedo quindi allora se mi si può indicare dove potrei prenderli. Fuori da qui, prendere la direzione a sinistra, all’angolo girare a sinistra, proseguire e poi girare ancora a sinistra. Lo vedrai, mi dice. Seguo le indicazioni e mi trovo la cassetta rossa per imbucar le lettere e penso a chissà cos’avrà capito quella signora.. Chiedo allora lì ad un signore che sta per spedire qualcosa se potrebbe per favore indicarmi in che posto è possibile comprar del francobolli. Nonostante parli solo tedesco mi fa capire che basta alzar lo sguardo per vedere una bella insegna illuminata di giallo che indica di entrare per quel servizio. Che bambo che sono! Lo ringrazio, entro e vedo solo macchinette. Cinque di queste sono multilingue, una invece usa solo il tedesco. Delle cinque non ne funziona nessuna e nella sesta non ci capisco nulla. Il signore mi vede evidentemente in difficoltà ed entra pure lui. Prova le macchinette ma si deve arrendere alla situazione. S’avvicina a me e alla macchina tedesca e mi fa vedere un segnale e mi spiega poi che i francobolli sono finiti. Come finiti?? Ah! L’organizzazione tedesca!! Deluso, molto deluso, provo a chiedere se c’è qualche altro posto in cui li vendano ma la risposta è negativa. Sconsolato saluto e mi dirigo alla fermata della metro. Nell’oscurità della via qualcuno rincorre la mia scia. Mi volto: è l’anziano signore di prima che estrae due magici francobolli dal portafoglio! Non so come ringraziarlo, quindi lo abbraccio, glieli pago maggiorati e gli auguro un buon anno. Che bel gesto che ha fatto! Così tutti e due ci abbiamo guadagnato! Vado ora, contentissimo a prendere le cartoline, le scrivo, torno là dove ho incontrato quel gentile signore e le imbuco. Ora posso andare alla cena davvero sollevato se non che un ragazzo per strada mi offre della droga. Io rifiuto ma mi preoccupo per i tanti ragazzini che ci sono nelle vicinanze non sapendo però che cosa potrei fare. Mentre mi dirigo alla fermata della metro vedo dei poliziotti e li avviso della situazione. Che quei due ragazzini che m’hanno impedito di salir sulla statua nello stadio mi abbiano insegnato un po’ di senso civico?


Alla fine della preghiera, all’uscita dal padiglione c’erano dei ragazzi in carrozzella con frère Alois, il priore della Comunità di Taizé. Mi sono fermato a guardare e mi son chiesto perché mai certe persone debbano essere così sfortunate. Perso nei miei pensieri non mi accorgo subito che Alois mi sta guardando, poi mi sorride e viene con le sue dita a farmi il segno della croce sulla mia fronte. L’emozione è tanta!
Torno all’alloggio e comincio a preparare le cose per il rientro lasciando fuori le cose che ancora mi serviranno. Alle 23 ci sarà una messa che riunirà ben quattro parrocchie e poi la festa dei popoli.
Si nota subito che anche qui, come a Rotterdam, la gente si entusiasma per i botti di Capodanno! A Rotterdam addirittura si diceva che fosse vietato spararli durante il resto dell’anno: una sorta di sfogo impressionantemente concentrato in cui le persone aprivano le finestre e buttavano il “botto” senza nemmeno guardare dove sarebbe finito!
Durante la preghiera di fine anno, tutti rinchiusi in quella chiesa affollata mentre si sentivano i rumori e le cannonate dei festeggianti ci sembrava di esser dei rifugiati in tempo di guerra! 


Chissà, forse un sentimento dovuto anche alle testimonianze riguardanti gli anni del Muro, ma comunque in qualche modo accentuato da quello che abbiam visto una volta fuori: balconi in fiamme, mobili brucianti buttati in strada….certo che ambulanze e pompieri in questo giorno hanno il loro bel da fare!
Dopo la festa dei popoli ci rechiamo a Brandeburg Tor dove è prevista una grande festa di fine anno, si narra pure di un concerto degli Scorpions..
Scene traumatizzanti sono quelle che vedo: ragazze con in spalla degli zaini pieni di fuochi d’artificio. Mi riesce difficile comprendere.
La metro non si ferma: alcune fermate sono state chiuse per la serata. Scendiamo a quella successiva e ci dirigiamo a piedi ma quando arriviamo il concerto o è già concluso o non c’è neanche stato: ci sono dei dj sull’inarrivabile palco. Non so quante persone ci fossero e neppure se si potessero contare! Uno sciame festeggiante!
La nottata è stata davvero lunga e vi basta sapere che ho inaugurato l’anno con un atto misericordioso.

Rientrato all’alba, mi sveglio poco dopo per lavarmi e per chiudere gli zaini: oggi si parte.
Entra un signore nel nostro alloggio e chiede qualcosa riguardo ai “service” e gli indichiamo il bagno. Rimane basito. Capiremo dopo che quella parola viene utilizzata per indicare il servizio della messa!
Ieri sera mi son accordato con Juliane, la responsabile della nostra parrocchia per Taizé, per pranzare con lei e ci siam dati appuntamento alle 10:30 per aiutare nei preparativi, prima della messa. Il mio cronico ritardo, unito al disguido nella comprensione del linguaggio, m’ha fatto tardare ma ho compensato portando le vivande che avevo nello zaino.
La messa è stata partecipata e la liturgia doppia: in tedesco ed in inglese. I pensieri ricordano l’anno finito e son speranzosi per quello cominciato. Si ringraziano i collaboratori.

A Capodanno ognuno pranza con la famiglia ospitante mentre per chi è alloggiato in comune si son presentate nuove famiglie disponibili per l’occorrenza. Noi invece pranzeremo in una sorta di famiglia allargata, una comunità insomma. Grana e Parmigiano con dell’aceto balsamico come antipasto, minestrone come primo e come secondo un qualcosa di simile ai capponi che faceva mia nonna ma con all’interno un pezzetto di carne talmente piccante che ho quasi invidiato Juliane che, vegetariana, non ce l’aveva! Per fortuna il contorno con le immancabili patate leniva il palato.
Quanto non mi piace rompere l’atmosfera creata per partire ma.. tant’è. Danke!


Saremmo dovuti partire alle 16 ma il mio compaesano Mauro s’è perso. Accidentalmente o volutamente? Soprattutto: orientativamente o sentimentalmente??

Un ritorno talmente festoso ed allegro che sembra una promessa di impegno per il futuro, per esempio continuando a vivere in uno spirito di semplicità, comunione, gioia, serenità e fiducia.


P.S.: il prossimo incontro europeo di fine anno (il 35esimo) si terrà a Roma!

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