Secondo voi, è possibile unire buone pratiche con l’intento
protettivo verso la natura (e quindi verso la nostra salute) e una diminuzione
di costi?
Mi piacerebbe provare a studiare i piccoli gesti quotidiani che
avvengono nella nostra casa con quest’obiettivo.
Innanzitutto smettiamola di acquistare senza senso.
Cosa voglio
dire?
1-Parto da un’esperienza personale: i vestiti. Non ricordo
il tempo di comprare un prodotto di questa categoria. I motivi sono molti e vari:
prima di tutto parto da un’esperienza famigliare che aiuta e visto che non ho
parenti prossimi più giovani di me ho sempre ricevuto gli abiti di coloro a cui
non andavano più bene e li ho sempre accettati con gioia. Da quel momento in poi? Non ho mai gettato
via nulla ed
oggi mi avvalgo dello splendido servizio che la Piccola Provvidenza offre nello
scambiarsi gli abiti e io contribuisco portandone dei
miei.
Inviterei tutti a provare.
2-Passo alla tecnologia. Ricordo quando i miei genitori volevano comprarmi un computer
e io mi opposi preferendo la prima playstation perché consapevole del fatto che
il computer, all’epoca, l’avrei utilizzato soltanto per giocare; quindi perché
spendere di più per qualcosa di meno adatto allo scopo? Oppure quando mi han
voluto comprare una televisioncina da tenere in cameretta e scelsi quella meno
costosa. Sbagliai? Sì, nel colore: era nera e la polvere ci abitava senza nemmeno pagare
l’affitto! Lo scarso uso che ne facevo unito all’obbligatorietà del decoder per
il digitale terrestre l’han fatta finire sul solaio, se
qualcuno la vuole, venga a prendersela. Comprando meno cose inutili spendiamo
meno e sprechiamo meno.
3-Passiamo agli sprechi energetici: utilizzando lavatrici e lavastoviglie a pieno carico, lampadine a basso consumo (magari a led), evitando di lasciare le varie apparecchiature in modalità standby perché consumano comunque watt e quindi soldini (magari utilizzando l’interruttore delle ciabatte o non utilizzandole se non necessarie). Del resto, mai passata una serata a lume di candela?
4-Parliamo ora un po’ del cibo: solo in Italia oltre 10
tonnellate di cibo finiscono nella spazzatura!!
Pianificando la spesa con una lista acquisteremo solo ciò di
cui abbiam realmente bisogno, comprando alimenti di stagione e conservandoli
correttamente assumeremo uno stile di vita meno dannoso ed eviteremo di buttar
cibo e soldi. Congelando i lamponi in estate, per esempio, potremo utilizzarli per
preparare dei dolci nel resto dell’anno.
Trasportare cibo da un Paese lontano è un costo che si
riflette sul prezzo del prodotto e sul prezzo della nostra salute visto l’inquinamento
che favoriamo.
Gli ortaggi inoltre possiamo produrceli gestendo un orto e
la frutta tramite le piante.
La campagna “Coltiva – Il cibo. La vita. Il
Pianeta” ha indagato nelle abitudini alimentari di 6 diversi Paesi (Brasile, Filippine,
India, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti) scoprendo che ogni anno questi buttano
via più di 5 miliardi di mele che, messe in fila, girano attorno alla Terra per
9 volte!!
Basterebbero 2mila calorie giornaliere per stare in salute e noi ne
assumiamo mediamente quasi il doppio. Questo modo in cui ci alimentiamo fa
soffrire 1 miliardo di persone mentre provoca l’obesità nella metà di noi.
Don Saverio disse: “Evitiamo di star male per aver
mangiato troppo perché c’è chi sta male per non aver mangiato abbastanza”
Avete già un riduttore di flusso al rubinetto? Potremmo provare a metter meno acqua nella pentola quando facciam la pastasciutta? Proviamo a raccoglierla tenendo una bacinella sotto il colapasta? 500 grammi di ragù hanno bisogno di quasi 7mila litri d’acqua per esser prodotti mentre 500 grammi di fagioli necessitano nemmeno di mille litri d’acqua. Basterebbe mischiare un po’ di fagioli nel sugo togliendo un po’ di ragù per far risparmiare acqua.
Fare qualcosa è semplice e possibile, ora basta mettere in
pratica.
Altre idee intelligenti?