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lunedì 3 febbraio 2014

Aula Grande. Fu 'Sala Civica' senza averle nemmeno fatto il funerale


Immagino sappiate (o se non lo sapete, provo ad informare ora) della decisione del nostro sindaco Fabio Peli di confinare dei cittadini a riunirsi in un ambiente poco salubre invece che accoglierli nella nuova (e pagata da TUTTI i cittadini) Sala Civica.



Il giorno giovedì 23 gennaio scrissi queste considerazioni in un messaggio di posta elettronica

“Ciao ragazzi, comunico da una postazione temporanea dopo questo periodo di disconnessione e mi piacerebbe affrontare alcune questioni:
-sono molto affranto. Quando ho comunicato ad amici la decisione di cui si discute mi è stato risposto soprattutto "cominciamo bene". Le altre persone erano così allibite da non trovarne parole adatte
-proprio nei giorni scorsi leggevo il bollettino comunale di novembre del 2013 (quello, per intenderci, in cui compare ancora la scritta "Copia distribuita omaggio alle famiglie" anche se mi piacerebbe sondaggiare a quante famiglie è stato distribuito...) e in questo bollettino si magnifica la presenza di una "spaziosa sala riunione con annessi servizi igienici". Che forse la sala riunione sia solamente per certe riunioni? Lamentavo già lo scorso dicembre quanto sia necessario avviarci velocemente verso una democrazia che non faccia distinzioni tra cittadini di serie A e quelli di serie B o tra gli amici degli amici del cerchio magico e chi ha a cuore il bene di tutti
-sto leggendo in questi giorni il libro "Il viaggio di Vittorio" e non mi sembra fuorviante paragonare quello che succede a Polaveno da quello che succede tra Israele e Palestina o tra nazifascisti e partigiani della libertà. Di sicuro Vik ci direbbe, in uno stentato arabo, ALMUKAWANA, cioè, RESISTENZA
-mi sembra che l'ultima volta che la Lista Civica ha convocato un'Assemblea, il luogo fosse proprio questa sala e quindi, a parer mio, non dovremmo accettare l'incomprensibile ed incoerente motivazione.

-ultima considerazione: non ho più gli indirizzi e-mail salvati in rubrica. Questo è un dramma perché limita fortemente il rapido passaparola ma mi apre un incredibile spazio per quest'ultima riflessione: se non avessi trovato questa connessione alquanto insicura, non avrei più saputo nulla riguardo a questa tragedia?? Tradotto: è da ampliare il sistema di comunicazione nel nostro Paese anche attraverso volantini famiglia per famiglia o segni ancor più visibili, coinvolgendo anche Istituzioni superiori.”




Questo messaggio è arrivato fino in Comune, da cui ho ricevuto questa risposta:

“In riferimento alla Sua email del 21/01/2014, preciso quanto segue:

1)   L'Aula Grande realizzata nel locali del seminterrato presso l'Istituto Comprensivo non è una Sala Civica, ma un locale adibito a riunioni/attività didattiche negli orari scolastici;

2)   La stessa Aula, negli orari serali, è a disposizione per attività didattiche, culturali ed educative ad esclusione di attività che perseguono scopi politici, per le quali è a disposizione per tutti i Consiglieri Comunali la Sala Civica di Gombio o la Sala Consigliare presso il Municipio.

Considerando quanto sopra esposto, preciso che la Sala Civica (sita in Gombio) o la Sala Consigliare (sita c/o il Municipio) non sono mai state negate a nessun consigliere.

Cordialmente.



Il Sindaco del comune di Polaveno

Fabio Peli”



Quindi?

Quindi rispondo così:

“Buongiorno. Sono molto lieto di avere una Sua risposta, la prima ai diversi messaggi che nel corso del tempo Le ho inviato. Anche a me garberebbe fare delle precisazioni, precisazioni anche alle sue precisazioni. Le elenco quindi qui sotto:

-innanzitutto la mia e-mail è datata 23/01/2014 e non 21/01/2014, come Lei sostiene

-apprendo con molta ironia la Sua grande fantasia nel battezzare le stanze.
 
Siamo partiti dalla Sala Civica per sostituire l'insalubre Sala Civica posizionata nella frazione di Gombio di cui più volte Lei ha dubitato l'agibilità. Che ne dice di fare una verifica e di dire alla comunità, chiaramente, una volta tanto non guasta, se la Sala Civica di Gombio è sicuramente utilizzabile o, in caso negativo, dire cosa si farà per rimetterla in sesto? Perché per esempio non si è preso in considerazione il progetto “6000 Campanili” ?

Siam passati poi alla Sua definizione, senza distinzioni o vincoli, di "spaziosa sala riunione con annessi servizi igienici" contenuta nell'editoriale, da Lei firmato, del bollettino comunale di novembre del 2013 per arrivare ora al nuovo nome di “Aula Grande” che Lei mi scrive in questo messaggio. È definitivo o ne dobbiamo attendere un altro?

-nel secondo punto di questo messaggio noto che tende a diversificare attività didattiche, culturali ed educative da quelle politiche. Voglio dunque precisarLe che “Politica” deriva dal greco "πόλις", “Polis” e che significa “Città” ! È indubbio quindi che le attività didattiche, culturali ed educative che attengono alla città sono per definizione attività politiche perché riguardano appunto la Polis! Non so che assurda idea stia alla base di questa divergenza ma ritengo che sia appunto questa frammentazione una delle cause della mala-gestione politica: l'aver voluto sradicare dalla città la Cultura e l'Educazione.

-voglio altresì precisarLe che nella Sua risposta del 16/01/2014 in merito alla richiesta dell'Aula oggetto della discussione dice che l'Aula è da intendersi destinata a “iniziative di carattere culturale o sociale di interesse di tutta la comunità”. Qual è il soggetto interposto a stabilire di volta in volta se le iniziative proposte risultano avere il carattere culturale o sociale? Qual è il soggetto interposto a stabilire di volta in volta se queste iniziative sono di interesse per tutta la comunità o meno?

-sempre in merito a questa risposta del 16/01/2014 mi viene da chiedere come mai destina i partiti politici, le associazioni ed i gruppi consiliari nella sola Sala Civica di Gombio mentre nel messaggio che mi manda il 31/01/2014 parla anche di Sala Consiliare? Come già dissi, un po' di chiarezza non guasterebbe.



In attesa di Sue delucidazioni le porgo cordiali saluti e le auguro un buon lavoro nell'interesse di TUTTA la comunità.



Dario Palini, cittadino.”

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