Del Premio Ambiente ve ne avevo già parlato qui
Questa volta, mentre analizzavo la lista dei 20 candidati,
mi sono soffermato su David Grassi e, nonostante le varie possibilità di scelta
almeno altrettanto significative (c’è anche un Premio Nobel), ho deciso che per
me David è degno di essere nominato Personaggio Ambiente 2014.
Chi è e che ha fatto David Grassi?
Era
febbraio 2002 e l’allora tenente di vascello nato a Oristano ma residente da 4
anni a Livorno, aveva appena compiuto 30 anni ed era imbarcato sulla fregata “Maestrale”
diretta verso il golfo Persico, impegnata nella missione Eduring Freedom nel
corno d’Africa.
Si accorge per primo del guasto agli impianti di trattamento
delle acque di sentina. Chi aveva la responsabilità della nave decide di non
farne menzione e così, dopo qualche giorno di navigazione, i marinai si trovano
la sentina piena di liquidi che non possono essere scaricati in mare perché
troppo pieni di inquinanti. Le regole impongono di attraccare al primo porto
disponibile e far intervenire una ditta di smaltimento ma non si vuole perdere
tempo e si pensa a qualche sotterfugio. David allora comincia a prendere nota
di ogni minimo movimento in sala macchine, fotografa ogni cosa sospetta.
L’ufficiale
David Grassi, insieme ad altri due colleghi, si rifiuta di eseguire l’ordine
che cambierà la sua vita per sempre, quello di sversare in mare migliaia di
litri di liquidi oleosi provenienti dal motore, in barba alla tutela
dell’ambiente, al rischio inquinamento e al regolamento internazionale.
Invece di
abbassare la testa e obbedire rispondendo: «Signorsì, signore», guarda il comandante
negli occhi e risponde: «No, signor capitano, questo non lo possiamo fare e
se lo dovesse fare lei, sappia che ho già fatto delle foto e alcuni filmati che
invierò a chi di dovere, anche alla stampa se necessario, per denunciare quello
che è successo a bordo».
Tutti si
rassegnano e la nave si dirige verso il porto più vicino.
David, come premio,
si prende una sanzione disciplinare: 15 giorni di consegna di rigore.
Una macchia
che ne pregiudica la carriera.
Tornato a
terra riceve una scheda valutativa che lo dipinge come “ambiguo, poco leale,
altezzoso, arbitrario”, quando fino ad allora era sempre risultato “rispettoso,
amichevole, preciso, obiettivo”.
Per anni, a ogni occasione, gli continuano ad
essere chieste spiegazioni sull’accaduto fino a quando David non ne può più e si
congeda appendendo al chiodo la divisa, due anni fa.
Nel 2014?
A quel
rifiuto sono seguiti tanti ostacoli per la sua carriera ma, Grassi, con
perseveranza, ha continuato la sua battaglia civile per 12 anni (un quarto
della sua esistenza) e quest'anno, a gennaio, il giudice del Tar Liguria ha
dato ragione all’ingegnere della marina militare David Grassi che aveva fatto
il suo dovere dicendo “no” al superiore che preferiva inquinare ed ha
cancellato la sanzione disciplinare che gli era stata comminata (dodici anni
prima) ma non gli ha riconosciuto il risarcimento danni che aveva chiesto bensì un
risarcimento sufficiente a pagare circa un decimo della parcella del suo
avvocato.
Grassi adesso lavora come ingegnere civile e nel
tempo libero allena i ragazzi di atletica e basket della Libertas Livorno: «In questo
lasso di tempo ho
perso molte cose, sia a livello personale, familiare e professionale ma
tornando indietro rifarei quello che ho fatto, forse non proprio tutto ma
certamente non ubbidirei a quell’ordine. Perché? Perché è in certe situazioni
che vieni fuori chi sei davvero, da dove vieni e i valori che ti hanno
insegnato i tuoi genitori e in quel momento non potevo far altro che
comportarmi in quel modo senza abbassarmi alle prepotenze ma reagendo con
coscienza. Eppure, dico anche che l’affetto e l’attaccamento nei confronti
della Marina Militare non sono mai cambiati. Nonostante tutto continuo a
credere che le persone nelle quali mi sono imbattuto siano una minoranza e che
quel tipo di mentalità sia in via di estinzione».
David
sostiene di aver ricevuto più volte segnalazioni di guasti simili a quello di
12 anni fa.
Come siano stati risolti, in assenza di una testa dura come
l’ingegner Grassi, non è dato sapere.