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venerdì 16 gennaio 2015

Gandhi – Antiche come le montagne – I pensieri del Mahatma sulla verità, la nonviolenza, la pace – seconda parte



  • Economia:
“Cominciai a ridurre le spese. Il conto del lavandaio era pesante … Così … mi procurai l’occorrente per lavare. Comprai un libro sul bucato, ne studiai l’arte e l’insegnai a mia moglie”
“Che un uomo debba essere in grado di soddisfare da sé la maggior parte delle sue necessità essenziali, è ovvio, ma non è meno ovvio per me che quando l’autosufficienza arriva al punto di isolare l’uomo dalla società, costituisce quasi un peccato”
“Ciascuno vuole avvantaggiarsi a spese dell’altro e innalzarsi sulla sua rovina”
“La civiltà, nel senso reale del termine, non consiste nella moltiplicazione, ma nella volontaria e deliberata restrizione dei bisogni”
“L’ideale di creare un numero illimitato di bisogni e di soddisfarli mi sembra un’illusione e una insidia. A un certo punto, la soddisfazione dei bisogni fisici, e anche dei bisogni intellettuali del proprio io limitato, deve subire un brusco arresto prima di degenerare in voluttà fisica e intellettuale”
“La pace non si ottiene con un parziale adempimento delle condizioni, così come una combinazione chimica è impossibile senza l’osservanza completa delle condizioni necessarie per ottenerla. Se i capi riconosciuti dell’umanità che controllano gli strumenti di distruzione rinunciassero completamente al loro uso, con piena coscienza delle relative implicazioni, si potrebbe ottenere la pace permanente. Questo è evidentemente impossibile, se le grandi potenze della terra non rinunciano al loro programma imperialistico. E questo sembra a sua volta impossibile, se le grandi nazioni non cessano di credere nella competizione che uccide l’anima e di desiderare la moltiplicazione dei bisogni e, quindi, l’accrescimento dei beni materiali”
“Se non vi fosse cupidigia, non vi sarebbe motivo di armamenti”
“Devo confessare che non tiro una linea retta e non faccio distinzione tra economia ed etica. L’economia che nuoce al benessere morale di un individuo o di una nazione è immorale e, perciò, peccaminosa”

“La produzione di massa non tiene conto della domanda reale del consumatore. Se la produzione di massa fosse valida in sé stessa, sarebbe in grado di moltiplicarsi illimitatamente … Se tutti i paesi adottassero il sistema della produzione di massa, non ci sarebbe un mercato abbastanza vasto per i loro prodotti. Perciò, la produzione di massa deve cessare”
“Gli uomini continuano a <risparmiare lavoro> fino a che migliaia di individui rimangono senza lavoro e sono gettati sulle pubbliche strade a morire di fame. Voglio economizzare tempo e lavoro non per una frazione dell’umanità, ma per tutti; voglio l’accertamento dei beni non nelle mani di pochi, ma nelle mani di tutti”
“Sostituite all’avidità l’amore e tutto andrà bene”
“L’economia che ignora o trascura i valori morali è fallace. L’estensione della legge della non-violenza alla sfera dell’economia significa null’altro che l’introduzione dei valori morali come fattore da prendere in considerazione nel regolamento del commercio internazionale”
“Secondo me, la struttura economica dell’India e, a questo riguardo, del mondo, dovrebbe essere tale da non permettere che nessuno soffra per mancanza di cibo e di vestimento. In altre parole, ciascuno dovrebbe avere abbastanza lavoro per poter quadrare il bilancio. E questo ideale può essere attuato universalmente solo se i mezzi di produzione degli elementari beni di consumo rimangono sotto il controllo delle masse. Essi dovrebbero essere liberamente accessibili a tutti, come sono o dovrebbero essere l’aria e l’acqua di Dio; non dovrebbero diventare strumento di commercio per lo sfruttamento altrui. La loro monopolizzazione da parte di qualsiasi paese, nazione o gruppo di persone sarebbe ingiusta”
“Il mio ideale è una distribuzione egualitaria, ma, per quanto posso vedere, essa non è in via di attuazione. Perciò opero per un’equa distribuzione”
“Se prendo una cosa della quale non ho bisogno per un mio uso immediato e la tengo, la rubo a qualcun altro. Oso dire che è legge fondamentale della natura, senza eccezioni, che la natura di giorno in giorno produce quel tanto che basta alle nostre necessità, e se soltanto ciascuno prendesse quello che gli è sufficiente e nulla di più, in questo mondo non ci sarebbe miseria, in questo mondo non ci sarebbe gente che muore di fame”

“Possedere vuol dire premunirsi per il futuro”
“I ricchi hanno una quantità superflua di cose di cui non hanno bisogno, e che perciò sono trascurate e sciupate, mentre milioni di individui muoiono di fame per mancanza di sostentamento. Se ciascuno possedesse soltanto quello che gli occorre, nessuno sarebbe nel bisogno e tutti vivrebbero soddisfatti”
“Lavorare per l’eguaglianza economica … vuol dire da un lato abbassare i pochi ricchi nelle cui mani si concentra la maggior parte della ricchezza della nazione, e dall’altro innalzare i milioni di individui nudi e semiaffamati”
“Una rivoluzione violenta e sanguinosa è inevitabile, un giorno o l’altro, a meno che non si giunga a una volontaria rinuncia delle ricchezze e del potere che le ricchezze danno, e a una loro suddivisione per il bene comune”
“Il vero significato di un’eguale distribuzione è che ciascuno deve avere i mezzi per provvedere a tutte le necessità naturali, e qualche cosa di più. Per esempio, se uno ha la digestione debole e necessita soltanto di un quarto di libbra di farina per il pane e un altro ha bisogno di una libbra, entrambi dovrebbero essere in condizioni di soddisfare alle loro necessità. Per attuare questo ideale, bisogna ricostruire l’intero ordine sociale … Può essere che non siamo capaci di realizzare questo obiettivo, ma dobbiamo averlo fisso nella mente e lavorare incessantemente per avvicinarcisi. Nella stessa misura in cui avanziamo verso il nostro obiettivo, troveremo appagamento e felicità, e nella stessa misura, anche, avremo contribuito a dar vita a una società non-violenta”
“La prova del buon ordine di un paese non è data dal numero di milionari che ha, ma dall’assenza della fame tra le masse”
“è bello parlare di Dio mentre siamo seduti qui dopo una piacevole colazione e nell’attesa di un pranzo ancor migliore: ma come posso parlare di Dio alle moltitudini che devono tirare avanti senza due pasti al giorno? A loro Dio può soltanto apparire come pane e burro”

“Non vi è nulla di essenzialmente meschino nei calcoli economici. La vera scienza economica non si oppone mai alla più elevata legge morale, così come la vera morale, per essere degna del suo nome, deve essere al tempo stesso saggia economia”

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