Ci si può
impegnare nel costruire percorsi di pace partendo da una riflessione
su tutto ciò che ha alienato, offeso ed annullato l'umanità.
La guerra,
la violenza, ogni forma di violenza, come pure le ingiustizie
presenti nel mondo producono sofferenza, distacco dagli affetti e
dall'insieme di relazioni, generando pertanto solitudine, povertà e
paura del futuro.
“La
guerra è sofferenza, porta morte, distruzione, malinconia”
- Vincenzo T.
“La
donna è doppiamente vittima: oltre a subire la guerra deve curare le
ferite morali e fisiche dell'uomo”
- Mohamed M.
I
molti conflitti armati che ancora oggi affliggono il mondo ci
presentano ogni giorno una drammatica immagine di miseria, fame,
malattie e morte.
“Guerre
e conflitti non si possono fermare con le armi. Non sarà l’invio
di fucili e di cacciabombardieri in Iraq a fermare l’Isis; né il
commercio e le esportazioni di armi in Israele aiutano certo a
fermare le ingiustizie, le sopraffazioni e le stragi ai danni della
popolazione palestinese che vive a Gaza e nei territori occupati. La
storia recente parla da sola. La guerra “infinita” e quella
“umanitaria” non hanno portato pace ma alimentato i conflitti
interni in Afghanistan, in Iraq come in Libia e, semmai, hanno dato
ossigeno a quei fondamentalismi che, cavalcando e alimentando lo
scontro con l’occidente, sperano di estendere il proprio controllo
su quei territori. Non è dunque di aerei di attacco, capaci di
trasportare bombe nucleari, né di sommergibili o portaerei che il
mondo ha bisogno. Piuttosto occorre aumentare il numero delle persone
disposte a costruire la pace dal basso intervenendo nelle zone di
conflitto con azioni nonviolente di interposizione, interventi
umanitari a supporto delle popolazioni civili, attività di
monitoraggio della garanzia dei diritti umani, iniziative di
mediazione che favoriscano il dialogo tra le diverse parti in
conflitto”
– Grazia Naletto
È in
questo momento che si presenta la Proposta di Legge di iniziativa
popolare per la Difesa civile non armata e nonviolenta. Si tratta ora
di raccogliere 50mila firme autenticate (c'è tempo fino al 28
maggio) per poi presentare il testo di legge alla Camera dei
Deputati, chiedendone la discussione.
L'articolo
52 della Costituzione Italiana dice: “La difesa della Patria è
sacro dovere del cittadino.”
“Non
parla di “difesa armata o militare” ma semplicemente di “difesa”.
I Costituenti già immaginavano che vi potessero essere diverse
modalità di difesa. Il problema è che è sempre e solo stata
finanziata la difesa militare armata e non si è mai data una
possibilità alla difesa nonviolenta di dimostrare la sua efficacia.”
– Mao Valpiana, direttore di Azione nonviolenta
“Pietro
Pinna, tra i primi obiettori italiani nel 1949, nel corso della sua
vicenda giudiziaria si disse disponibile ad essere impiegato nei
servizi di “sminamento” (in quegli anni erano ancora molte le
bombe inesplose che potevano provocare gravi danni alla popolazione)
per dimostrare che il suo rifiuto di indossare la divisa e le armi
non veniva fatto per viltà. Ripudiava la guerra ma era pronto ad
assolvere un servizio civile per la pace.”
– Mao Valpiana, direttore di Azione nonviolenta
“La
proposta intende dare attuazione all’art. 11 della nostra
Costituzione che sancisce il ripudio della guerra come strumento di
risoluzione delle controversie internazionali, rivendicando il
diritto dei cittadini a svolgere un ruolo attivo nella difesa del
paese attraverso la promozione di interventi civili e non violenti di
pace.”
– Grazia Naletto
“Favorire
la prevenzione dei conflitti armati, la mediazione, la
riconciliazione, la promozione dei diritti umani, la solidarietà
internazionale, l’educazione alla pace.”
– Pasquale Pugliese, Segretario del Movimento Nonviolento
“Lenire
le differenze sociali, le disuguaglianze, la promozione della
cultura, la tutela del territorio e del patrimonio ambientale, per
ricostruire e garantire la coesione sociale, l’educazione dei
giovani alle diverse forme di cittadinanza partecipata e
l’integrazione delle diversità. In poche parole, la difesa della
Patria…ecco che la difesa della Patria, così ampiamente intesa,
diventa nuovamente tema di interesse per tutti i cittadini, non più
chiamati alle armi ma all’impegno”
– Enrico Maria Borrelli, Presidente Forum Nazionale Servizio Civile
Si
difende la Patria contrastando le situazioni di degrado sociale,
culturale ed ambientale, difendendo l’integrità della vita, dei
beni, degli insediamenti e dell’ambiente dai danni cagionati dalle
calamità naturali, dal consumo di territorio e dalla cattiva
gestione dei beni comuni.
Si
difende la Patria difendendo la Costituzione ed i diritti civili e
sociali che in essa sono affermati.
“È
giunto ormai il tempo di passare dalla retorica della pace che
prepara sempre nuove guerre alla politica per la pace che ne prepara
e costruisce la difesa che, essendo “civile, non armata e
nonviolenta” ha bisogno della partecipazione di tutti, a cominciare
dall’impegno di ciascuno nella raccolta delle firme necessarie.”
– Pasquale Pugliese
Per
questo, ci vediamo martedì 24 marzo, dalle 20:30, presso l'ex asilodi San Giovanni di Polaveno.