Il 1° settembre 2008 la nuova Compagnia Aerea Italiana
guidata da Roberto Colaninno, con 18 azionisti e grazie alla regia
dell’amministratore delegato di Intesa-Sanpaolo Corrado Passera, recapita al
commissario Fantozzi un’offerta per l’acquisizione delle attività di Alitalia.
I circa 7mila esuberi e i debiti resteranno in capo ad Alitalia, cioè al
Tesoro, cioè ai cittadini.
Il prezzo ritenuto giusto da entrambe le parti
sarebbe attorno ai 450 milioni di euro.
Lunga trattativa.
Governo, Fantozzi, Colaninno e Bonanni (CISL) avevano
considerato la questione “contratti” di facile soluzione ma i contratti per
consentire alla CAI di volare con profitto devono realizzare una diminuzione di
costi del 30% ed un pari aumento di produttività.
Piloti, assistenti di volo e dipendenti non ci stanno.
Berlusconi chiama Colaninno, Sacconi (Ministro del
Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali) chiama i sindacati, Matteoli
(Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti) chiama i piloti, Passera chiama
tutti ma i piloti confermano che a quelle condizioni è inutile continuare.
I fornitori di carburante (tra cui l’ENI: compagnia di
bandiera petrolifera!) comunicano che non daranno più forniture a credito.
L’intera flotta, così, cesserà di volare fra una settimana o poco più.
La
tensione è alle stelle.
Il Sole 24 Ore e la banca dati della Thomson Financial
hanno controllato il valore patrimoniale di Alitalia e l’11 settembre 2008
scrivono che un’azione di Alitalia in Borsa valeva circa 10€ nel 2001 e solo
1,57€ nel 2006.
Durante i governi Berlusconi I e II, insomma, il patrimonio
della compagnia di volo ha perso più dell’80% del suo valore patrimoniale.
Il
capitale della compagnia è quasi azzerato.
Le cifre non sono opinioni e non hanno bisogno di
commenti.
Il 18 settembre, nonostante l’assenso di CISL, UGL e
UIL, c’è il rifiuto della CGIL e dei sindacati di politi ed assistenti di volo
a controfirmare il contratto proposto; l’assemblea CAI ritira l’offerta di
acquisto ed allora il 29 settembre i sindacati confederali accettano l’intesa
permettendo l’entrata del CAI nella gestione della società dal primo novembre
2008.
Il 28 ottobre l’assemblea degli azionisti approva la
trasformazione della società da S.r.l. a S.p.A. con la ricapitalizzazione da
1,1 miliardi di euro, ne elegge il consiglio di amministrazione ed adotta il
nuovo statuto.
Resta il no delle cinque single autonome Anpac, Anpav,
Avia, Sdl e UP che rappresentano la maggior parte degli assistenti di volo e
dei piloti-
“Anpac, Unione Piloti, Sdl e Anpav confermano il
giudizio negativo sul metodo del confronto odierno e sui contenuti dei
documenti proposti per la firma”
Le sigle autonome non hanno firmato anche per le
“gravi esclusioni sociali che sono state avanzate dall’azienda nel documento,
come quella delle donne in maternità e di coloro che assistono persone
disabili”
Il 12 dicembre il CAI sottoscrive il contratto di
acquisto delle attività di Alitalia al prezzo di 1,052 miliardi di euro, versandone
100 milioni.
Ricordate l’offerta di Air France-KLM di 1,7 miliardi
di euro solo 9 mesi prima?
Anche qui c’è poco da commentare: i fatti parlano da
soli.
Il presidente Roberto Colaninno: “Il nome Alitalia
verrà ufficialmente utilizzato a partire dal 12 gennaio”
L’amministratore delegato Rocco Sabelli prospetta un
ritorno al pareggio operativo in 2 anni ed un fatturato di 4,8 miliardi di euro
come obiettivo, investimenti pari a 4,2 miliardi e capitalizzazione iniziale di
almeno 1 miliardo. La flotta a disposizione sarà di 148 aerei per arrivare ad
avere 670 voli giornalieri, 4700 frequenze settimanali, 70 destinazioni (23
nazionali, 34 internazionali e 13 intercontinentali).
Fino al 12 gennaio 2009, Alitalia ha avuto 29
incidenti ed inconvenienti. Dieci di questi hanno causato circa 600 vittime: 14
il 27 gennaio 1951 a Civitavecchia, 26 il 18 dicembre 1954 all’aeroporto di
Idlewild (l’attuale JFK), 24 il 23 novembre 1956 a dieci minuti dal decolli
dallo scalo Parigi-Orly, 21 il 22 dicembre 1956 sul monte Giner in Trentino, 2
il 21 dicembre 1959 all’aeroporto di Roma-Ciampino, 32 il 26 febbraio 1960 poco
dopo il decollo da Shannon (Irlanda), 5 l’8 marzo 1962 contro il monte Velino
in Abbruzzo, 94 il 7 luglio 1962 vicino a Bombay (India), 45 il 28 marzo 1964
sul monte Somma in Campania, 13 il 2 agosto 1968 vicino a Milano, 17 il 16 aprile
1972 ad Amaseno nel lazio, 115 il 5 maggio 1972 contro il monte Longa in
Sicilia, 27 il 30 ottobre 1972 vicino a Corato in Puglia, 107 il 23 dicembre
1978 all’aeroporto di Palermo-Punta Raisi, 31 il 14 settembre 1979 sui monti
Nieddu in Sardegna, 37 il 15 ottobre 1987 a Conca di Crezzo in Lombardia, 46 il
14 novembre 1990 vicino a Zurigo.
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