Vuoi saperne di più?

Questo è un “blog” ed è un mezzo per esprimere creatività in modo libero.

Qui vorrei far conoscere in completa autonomia i miei pensieri, i miei desideri, le mie idee, le mie esperienze, le mie riflessioni, i miei momenti, le mie storie, i miei sentimenti, i miei disagi, le mie opinioni, le mie proteste le mie considerazioni. Vorrei pure condividere notizie ed informazioni.

Il blog è uno strumento che permette ai lettori di scrivere commenti esprimendo collettivamente libere opinioni esponendo così i problemi e, entrando in collaborazione, dar voce alle soluzioni.

Accanto a ciò che si racconta ha un'importanza vitale come lo si racconta, quindi esigo “l'indipendenza per poter approvare ciò che c'è di buono e criticare ciò che c'è di male”


venerdì 12 giugno 2015

La non certo brillante storia del pesante volo di Alitalia – terza parte



Il 1° settembre 2008 la nuova Compagnia Aerea Italiana guidata da Roberto Colaninno, con 18 azionisti e grazie alla regia dell’amministratore delegato di Intesa-Sanpaolo Corrado Passera, recapita al commissario Fantozzi un’offerta per l’acquisizione delle attività di Alitalia. 
I circa 7mila esuberi e i debiti resteranno in capo ad Alitalia, cioè al Tesoro, cioè ai cittadini. 
Il prezzo ritenuto giusto da entrambe le parti sarebbe attorno ai 450 milioni di euro.

Lunga trattativa.
Governo, Fantozzi, Colaninno e Bonanni (CISL) avevano considerato la questione “contratti” di facile soluzione ma i contratti per consentire alla CAI di volare con profitto devono realizzare una diminuzione di costi del 30% ed un pari aumento di produttività.
Piloti, assistenti di volo e dipendenti non ci stanno.

Berlusconi chiama Colaninno, Sacconi (Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali) chiama i sindacati, Matteoli (Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti) chiama i piloti, Passera chiama tutti ma i piloti confermano che a quelle condizioni è inutile continuare.

I fornitori di carburante (tra cui l’ENI: compagnia di bandiera petrolifera!) comunicano che non daranno più forniture a credito. L’intera flotta, così, cesserà di volare fra una settimana o poco più. 
La tensione è alle stelle.

Il Sole 24 Ore e la banca dati della Thomson Financial hanno controllato il valore patrimoniale di Alitalia e l’11 settembre 2008 scrivono che un’azione di Alitalia in Borsa valeva circa 10€ nel 2001 e solo 1,57€ nel 2006. 
Durante i governi Berlusconi I e II, insomma, il patrimonio della compagnia di volo ha perso più dell’80% del suo valore patrimoniale. 
Il capitale della compagnia è quasi azzerato.
Le cifre non sono opinioni e non hanno bisogno di commenti.

Il 18 settembre, nonostante l’assenso di CISL, UGL e UIL, c’è il rifiuto della CGIL e dei sindacati di politi ed assistenti di volo a controfirmare il contratto proposto; l’assemblea CAI ritira l’offerta di acquisto ed allora il 29 settembre i sindacati confederali accettano l’intesa permettendo l’entrata del CAI nella gestione della società dal primo novembre 2008.
Il 28 ottobre l’assemblea degli azionisti approva la trasformazione della società da S.r.l. a S.p.A. con la ricapitalizzazione da 1,1 miliardi di euro, ne elegge il consiglio di amministrazione ed adotta il nuovo statuto.
Resta il no delle cinque single autonome Anpac, Anpav, Avia, Sdl e UP che rappresentano la maggior parte degli assistenti di volo e dei piloti-
“Anpac, Unione Piloti, Sdl e Anpav confermano il giudizio negativo sul metodo del confronto odierno e sui contenuti dei documenti proposti per la firma”


Le sigle autonome non hanno firmato anche per le “gravi esclusioni sociali che sono state avanzate dall’azienda nel documento, come quella delle donne in maternità e di coloro che assistono persone disabili”

Il 12 dicembre il CAI sottoscrive il contratto di acquisto delle attività di Alitalia al prezzo di 1,052 miliardi di euro, versandone 100 milioni.
Ricordate l’offerta di Air France-KLM di 1,7 miliardi di euro solo 9 mesi prima?

Anche qui c’è poco da commentare: i fatti parlano da soli.

Il presidente Roberto Colaninno: “Il nome Alitalia verrà ufficialmente utilizzato a partire dal 12 gennaio”
L’amministratore delegato Rocco Sabelli prospetta un ritorno al pareggio operativo in 2 anni ed un fatturato di 4,8 miliardi di euro come obiettivo, investimenti pari a 4,2 miliardi e capitalizzazione iniziale di almeno 1 miliardo. La flotta a disposizione sarà di 148 aerei per arrivare ad avere 670 voli giornalieri, 4700 frequenze settimanali, 70 destinazioni (23 nazionali, 34 internazionali e 13 intercontinentali).

Fino al 12 gennaio 2009, Alitalia ha avuto 29 incidenti ed inconvenienti. Dieci di questi hanno causato circa 600 vittime: 14 il 27 gennaio 1951 a Civitavecchia, 26 il 18 dicembre 1954 all’aeroporto di Idlewild (l’attuale JFK), 24 il 23 novembre 1956 a dieci minuti dal decolli dallo scalo Parigi-Orly, 21 il 22 dicembre 1956 sul monte Giner in Trentino, 2 il 21 dicembre 1959 all’aeroporto di Roma-Ciampino, 32 il 26 febbraio 1960 poco dopo il decollo da Shannon (Irlanda), 5 l’8 marzo 1962 contro il monte Velino in Abbruzzo, 94 il 7 luglio 1962 vicino a Bombay (India), 45 il 28 marzo 1964 sul monte Somma in Campania, 13 il 2 agosto 1968 vicino a Milano, 17 il 16 aprile 1972 ad Amaseno nel lazio, 115 il 5 maggio 1972 contro il monte Longa in Sicilia, 27 il 30 ottobre 1972 vicino a Corato in Puglia, 107 il 23 dicembre 1978 all’aeroporto di Palermo-Punta Raisi, 31 il 14 settembre 1979 sui monti Nieddu in Sardegna, 37 il 15 ottobre 1987 a Conca di Crezzo in Lombardia, 46 il 14 novembre 1990 vicino a Zurigo.

Nessun commento:

Posta un commento