Vuoi saperne di più?

Questo è un “blog” ed è un mezzo per esprimere creatività in modo libero.

Qui vorrei far conoscere in completa autonomia i miei pensieri, i miei desideri, le mie idee, le mie esperienze, le mie riflessioni, i miei momenti, le mie storie, i miei sentimenti, i miei disagi, le mie opinioni, le mie proteste le mie considerazioni. Vorrei pure condividere notizie ed informazioni.

Il blog è uno strumento che permette ai lettori di scrivere commenti esprimendo collettivamente libere opinioni esponendo così i problemi e, entrando in collaborazione, dar voce alle soluzioni.

Accanto a ciò che si racconta ha un'importanza vitale come lo si racconta, quindi esigo “l'indipendenza per poter approvare ciò che c'è di buono e criticare ciò che c'è di male”


lunedì 18 maggio 2015

C’è strada per un turismo più attento all’ambiente ad alla sostenibilità?



Un recente studio realizzato dall’associazione Touring Club Italia e dall’istituto di ricerca SWG dice che il 48% degli italiani, tra i 35 e i 54 anni, preferisce viaggiare in maniera più sostenibile ed attenta verso la natura.
Quale sarebbe questa maniera?

Vieni a scoprirlo martedì 19 maggio presso il salone dell’ex asilo di San Giovanni di Polaveno, dalle 20:30!

Un metodo è piuttosto “antico” e consiste nelle nostre due gambe, oppure nelle quattro “gambe” dei cavalli oppure nelle due ruote della bicicletta! 
Tutti metodi “slow” (lenti) e senza impatto ambientale.

Pare che anche i tour operator siano sempre più disposti ad offrire pacchetti “green” in cui il turista si trovi a contatto con la natura.
Proviamo a immaginare quanti turisti nordici, tedeschi e olandesi in primis, sarebbero disposti a caricare le loro biciclette per godere del nostro clima, visitare le nostre bellezze artistiche e paesaggistiche, magari assaporando le nostre eccellenze enogastronomiche.
Per evitare che i turisti riescano a venire qui per vedere zone stupende coperte da capannoni vuoti, una costa ultra-cementificata, rifiuti ovunque e luoghi incredibili come Pompei che cadono letteralmente a pezzi; numerosi territori vengono valorizzati attraverso percorsi pedonali, ciclabili e “ippovie” immersi in paesaggi incontaminati. 


In Toscana è ora possibile il progetto “Terre di Siena a Cavallo”

In Umbria “Il Sentiero a cavallo” rende possibile percorrere anche a cavallo il Sentiero di Francesco, nel tratto che corre tra le belle colline di Gubbio e Assisi, sullo stesso tracciato accessibile in mountain bike.

In Basilicata è possibile avventurarsi in mountain bike lungo il tour nella valle del Bradano, dai Sassi di Matera fino alla costa.

“Corona Verde”, un progetto della Regione Piemonte, coinvolge ben 93 comuni ed intende realizzare un’infrastruttura verde rappresentata dal patrimonio naturale dei parchi metropolitani, dei fiumi e delle aree rurali per riqualificarne il territorio e migliorarne la qualità di vita. Gli obiettivi sono: la tutela ambientale e la riqualificazione delle componenti eco sistemiche di pregio; il rafforzamento della funzione di corridoio ecologico dei corsi d’acqua e dei canali; il potenziamento della fruizione in un sistema integrato che sia in grado di connettere le risorse naturalistiche e i sistemi storico-culturali; il potenziamento ed il ridisegno dei bordi urbani per salvaguardare le aree aperte e contrastare il consumo di suolo; l’affidamento all’agricoltura periurbana di un ruolo centrale nella gestione e nel mantenimento del sistema degli spazi aperti e dei paesaggi rurali tradizionali. 

È stata organizzata una Festa del cavallo nella Valle di Cogne per riscoprire l’animale ed il paesaggio alpino allo stesso tempo.

Ad Ostuni è stato avviato un sistema di gestione ambientale certificato ISO 14001 e, nel Parco Regionale delle Dune Costiere e nell'area naturale di Torre Pozzella, sono stati razionalizzati degli accessi al mare, realizzando un sistema integrato bus+bici ed allestendo aree di sosta e parcheggi distanti dalla linea di costa; realizzato un Albergabici a servizio del cicloturismo dotato di 20 posti letto, ciclofficina e parcheggio di scambio.


È un cambio di rotta?
Se lo è, è dettato dalla crisi economica?
Secondo una ricerca condotta dall’associazione Agriturist e da Confagricoltura, sarebbe una scelta mirata all’ambientalismo ed alla riscoperta delle risorse locali perché, per esempio, gli spostamenti a cavallo rappresentano comunque un costo aggiuntivo e i prodotti da agricoltura biologica sono ricercati volutamente.

Con la ricerca “Il valore delle 2 ruote” il Parlamento europeo ha calcolato per il cicloturismo un giro d’affari che si aggira intorno ai 44 miliardi di euro all’anno.

La rete ciclabile del Trentino, con oltre 400 chilometri di piste ed un costo di realizzazione al metro che va da 20 euro a 400 euro, produce ogni anno 100 milioni di euro di indotto!

Per l’Italia la rete Bicitalia potrebbe generare un fatturato cicloturistico  pari a 3,2 miliardi di euro l’anno!


Ecco l’elenco degli itinerari della rete Bicitalia:
-          Ciclopista del Sole (dal Brennero a Santa Teresa di Gallura) – L’Italia in bicicletta dal Brennero alle isole, sulla greenway nazionale
-          Ciclovia del Po (dalla sorgente al delta) – Paesaggi di pianura, lungo le sponde del grande fiume
-          Ciclovia Francigena (da Como a Brindisi) – Francigena e varianti storiche, fino a Roma e oltre
-          Le Ciclovie dei Fiumi del Triveneto (percorsi lungo il corso dei fiumi Adige, Brenta, Livenza, Sile, Piave, Tagliamento e Isonzo) – Tra ferrovie dismesse e corsi d’acqua, il Nordest modello Asburgo
-          Ciclovia Romea (da Tarvisio a Roma) – Verso la capitale sulle strade dimenticate dell’impero
-          Ciclovia Adriatica – Da Trieste a Santa Maria di Leuca, con lo sguardo sempre sul mare
-          Ciclovia Romagna Versilia (da Rimini a Viareggio) – Da un ombrellone all’altro, attraverso i silenzi d’Appennino
-          Ciclovia Conero Argentario – Tra due promontori, passando per il cuore verde d’Italia
-          Ciclovia Salaria (dalla capitale a San Benedetto del Tronto) – Da Roma all’Adriatico sulle tracce della consolare romana
-          Ciclovia dei Borboni (da Bari a Napoli) – Un lento viaggio nel tempo tra le civiltà del Mezzogiorno
-          Ciclovia degli Appennini (dal Colle di Cadibona a Reggio Calabria) – Una lunga danza a saliscendi sulla dorsale d’Italia
-          Ciclovia Pedemontana Alpina (da Trieste a Savona) – Tra laghi e colline, affacciati sulla balconata del Nord
-          Ciclovia dei Tratturi (da Vasto a Gaeta) – Traversata Est-Ovest sulle antiche rotte della transumanza
-          Ciclovia dei Tre Mari (da Otranto a Sapri) – Approdi del Mediterraneo in rete, un modello per l’Europa
-          Ciclovia Svizzera Mare (da Locarno a Ventimiglia) – Traversata a Nord-Ovest, dal cantone alla riviera
-          Ciclovia Tirrenica (da Verona alla capitale) – Alla conquista di Roma oltre le terre degli Etruschi
-          Ciclovia dell’Adda (dallo Stelvio a Cremona) – Paesaggi manzoniani e il genio di Leonardo attraverso la Lombardia d’acqua
-          Fano Grosseto – Sulle strade dove il paesaggio è diventato arte

martedì 12 maggio 2015

Potrebbe essere una risorsa economica per molti


Vi ricordate i referendum del giugno 2011?
 
Con la vittoria, l’Autorità dell’energia elettrica, del gas e del sistema idrico aveva eliminato il principio della remunerazione del capitale. Il referendum abrogativo proponeva, infatti, l’abrogazione parziale della norma che stabiliva la determinazione della tariffa per l’erogazione dell’acqua, nella parte in cui prevedeva che tale importo includeva anche la remunerazione del capitale investito dal gestore.
L’autorità aveva inoltre stabilito che il costo degli investimenti sarebbe stato riconosciuto soltanto a opere ultimate e in funzione.
Bene!

Rimanevano fermi alcuni criteri come la sostenibilità economica della fornitura agli utenti domestici, la copertura integrale dei costi di esercizio e di investimento, la sostenibilità ambientale dell'uso della risorsa attraverso l'applicazione del principio "chi inquina paga", l'attenzione alla qualità del servizio tecnico e commerciale attraverso specifici indicatori.

Secondo il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua è però stata sancita nei fatti la negazione del Referendum: «L'Autorità ha varato una tariffa che nega, nello specifico, il secondo referendum sulla remunerazione del capitale e lascia che si possano fare profitti sull'acqua, cambiando semplicemente la denominazione in "costo della risorsa finanziaria", ma non la sostanza: profitti garantiti in bolletta. Il nuovo metodo tariffario, metterà a rischio gli investimenti per la gestione del servizio idrico integrato più di quanto già non accada attualmente. Ciò avverrà perché in un sistema che si basa sul ricorso al mercato creditizio, se si allunga il periodo di ammortamento dei cespiti si ha una conseguente riduzione delle aliquote annue con un impatto negativo sui flussi di cassa, creando così un rischio elevato nel reperimento delle risorse finanziarie. Ciò è particolarmente grave visto che il servizio idrico integrato abbisogna di ingenti investimenti nei prossimi anni. Vogliamo che il nuovo metodo tariffario venga ritirato e chiediamo le dimissioni dei membri dell'Autorità. non ci fermeremo ad elemosinare concessioni ma ci batteremo finché questo non avverrà e venga ristabilita la volontà popolare».


Volete sapere altri aspetti che nel nostro Paese non funzionano bene?

I componenti della Commissione VIA (Valutazione Impatto Ambientale) negli scorsi anni ricevevano il trattamento economico annuo lordo specificato nella tabella sottostante.

Un totale complessivo di più di 3 milioni di euro (3080610 €) annui lordi, oltre agli oneri di missione (ivi inclusi quelli per ispezioni e sopralluoghi per la verifica di ottemperanza alle prescrizioni VIA).

Al trattamento economico ed agli altri oneri per l’attività istruttoria VIA-VAS, si fa fronte ai sensi dell’articolo 2, commi 615, 616 e 617 della legge 24 dicembre 2007 n. 244, che definisce le modalità di riassegnazione del contributo dello 0,5 per mille versato dal soggetto proponente il progetto.

Nel biennio 2010-2011 risulta una riassegnazione media annua, atta a coprire gli oneri di funzionamento, di circa 4,5 milioni di euro, a fronte di un gettito di circa 10 milioni di euro, oltre risorse ordinarie disponibili pari a più di 2,5 milioni di euro (2609274 €) per il 2010; a quasi 2 milioni di euro (1802239 €) per il 2011; quasi 1,5 milioni di euro (1480068 €) ne 2012.

Ecco invece i versamenti 0,5 per mille per la VIA negli anni 2010, 2011 e 2012:
-somme introitate all’entrata del bilancio dello Stato: quasi 10 milioni di euro (9764011 €) nel 2010; più di 11 milioni di euro (11143644,83 €) nel 2011; quasi 7 milioni di euro (6804355,44 €) nel 2012
-somme riassegnate sul pertinente capitolo di spesa: quasi 4,5 milioni di euro (4437827 €) nel 2010; più di 5 milioni di euro (5064940 €) nel 2011; quasi 4,5 milioni di euro (4347840 €) nel 2012
-risorse ordinarie: più di 2,5 milioni di euro (2609274 €) nel 2010; quasi 2 milioni di euro (1802239 €) nel 2011; quasi 1,5 milioni di euro (1480068 €) nel 2012
-totale risorse disponibili per istruttoria VIA-VAS: più di 7 milioni di euro (7047101 €) nel 2010; quasi 7 milioni di euro (6867179 €) nel 2011; quasi 6 milioni di euro (5854908 €) nel 2012


Il trattamento economico della Commissione AIA è determinato sulla base del Decreto MATTM-MEF del 5 marzo 2008 prevede che ai componenti della Commissione spettino il 60% della tariffa istruttoria versata per ogni singolo impianto. 

Ecco i versamenti AIA complessivi intervenuti a decorrere dall’esercizio 2010:
-somme introitate all’entrata del bilancio dello Stato (tariffe): più di 500 mila euro (500475 €) nel 2010; più di 350 mila euro (353010 €) nel 2011; quasi 800 mila euro (775779,31 €) nel 2012
-somme riassegnate sul pertinente capitolo di spesa: quasi 300 mila euro (296380 €) nel 2010; quasi 300 mila euro (301460 €) nel 2011; quasi 600 mila euro (590143 €) nel 2012

Nelle more dell’adozione del decreto, ai componenti della Commissione unificata è corrisposto un trattamento forfettario pari al 70% del trattamento economico già spettante ai componenti ordinari della Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientali – VIA e VAS.