Un recente studio realizzato dall’associazione Touring Club Italia e dall’istituto
di ricerca SWG dice che il 48% degli italiani, tra i 35 e i 54 anni, preferisce
viaggiare in maniera più sostenibile ed attenta verso la natura.
Quale sarebbe questa maniera?
Vieni a scoprirlo martedì 19 maggio presso il salone dell’ex asilo di San
Giovanni di Polaveno, dalle 20:30!
Un metodo è piuttosto “antico” e consiste nelle nostre due gambe, oppure nelle
quattro “gambe” dei cavalli oppure nelle due ruote della bicicletta!
Tutti metodi
“slow” (lenti) e senza impatto ambientale.
Pare che anche i tour operator siano sempre più disposti ad offrire
pacchetti “green” in cui il turista si trovi a contatto con la natura.
Proviamo a immaginare quanti turisti
nordici, tedeschi e olandesi in primis, sarebbero disposti a caricare le loro biciclette
per godere del nostro clima, visitare le nostre bellezze artistiche e
paesaggistiche, magari assaporando le nostre eccellenze enogastronomiche.
Per evitare
che i turisti riescano a venire qui per vedere zone stupende coperte da capannoni
vuoti, una costa ultra-cementificata, rifiuti ovunque e luoghi incredibili come Pompei che cadono letteralmente a pezzi; numerosi
territori vengono valorizzati attraverso percorsi pedonali, ciclabili e
“ippovie” immersi in paesaggi incontaminati.
In Toscana è ora possibile il progetto “Terre di Siena a Cavallo”
In
Umbria “Il Sentiero
a cavallo” rende possibile percorrere anche a cavallo il Sentiero di Francesco,
nel tratto che corre tra le belle colline di Gubbio e Assisi, sullo stesso
tracciato accessibile in mountain bike.
In Basilicata è possibile avventurarsi in
mountain bike lungo il tour nella valle del Bradano, dai Sassi di Matera fino
alla costa.
“Corona
Verde”, un progetto della Regione Piemonte, coinvolge ben 93 comuni ed intende
realizzare un’infrastruttura verde rappresentata dal patrimonio naturale dei
parchi metropolitani, dei fiumi e delle aree rurali per riqualificarne il
territorio e migliorarne la qualità di vita. Gli obiettivi sono: la tutela
ambientale e la riqualificazione delle componenti eco sistemiche di pregio; il
rafforzamento della funzione di corridoio ecologico dei corsi d’acqua e dei
canali; il potenziamento della fruizione in un sistema integrato che sia in
grado di connettere le risorse naturalistiche e i sistemi storico-culturali; il
potenziamento ed il ridisegno dei bordi urbani per salvaguardare le aree aperte
e contrastare il consumo di suolo; l’affidamento all’agricoltura periurbana di
un ruolo centrale nella gestione e nel mantenimento del sistema degli spazi
aperti e dei paesaggi rurali tradizionali.
È stata
organizzata una Festa del cavallo nella Valle di Cogne per riscoprire l’animale
ed il paesaggio alpino allo stesso tempo.
Ad Ostuni è
stato avviato un sistema di gestione ambientale certificato ISO 14001 e, nel
Parco Regionale delle Dune Costiere e nell'area naturale di Torre Pozzella,
sono stati razionalizzati degli accessi al mare, realizzando un sistema
integrato bus+bici ed allestendo aree di sosta e parcheggi distanti dalla linea
di costa; realizzato un Albergabici a servizio del cicloturismo dotato di 20
posti letto, ciclofficina e parcheggio di scambio.
È un cambio
di rotta?
Se lo è, è
dettato dalla crisi economica?
Secondo una
ricerca condotta dall’associazione Agriturist e da Confagricoltura, sarebbe una
scelta mirata all’ambientalismo ed alla riscoperta delle risorse locali perché, per esempio, gli
spostamenti a cavallo rappresentano comunque un costo aggiuntivo e i prodotti da
agricoltura biologica sono ricercati volutamente.
Con la
ricerca “Il valore delle 2 ruote” il Parlamento europeo ha calcolato per il cicloturismo
un giro d’affari che si aggira intorno ai 44 miliardi di euro all’anno.
La rete
ciclabile del Trentino, con oltre 400 chilometri di piste ed un costo di
realizzazione al metro che va da 20 euro a 400 euro, produce ogni anno 100
milioni di euro di indotto!
Per l’Italia
la rete Bicitalia potrebbe generare un fatturato cicloturistico pari a
3,2 miliardi di euro l’anno!
Ecco l’elenco
degli itinerari della rete Bicitalia:
-
Ciclopista
del Sole (dal Brennero a Santa Teresa di Gallura) – L’Italia in bicicletta dal
Brennero alle isole, sulla greenway nazionale
-
Ciclovia del
Po (dalla sorgente al delta) – Paesaggi di pianura, lungo le sponde del grande
fiume
-
Ciclovia
Francigena (da Como a Brindisi) – Francigena e varianti storiche, fino a Roma e
oltre
-
Le Ciclovie
dei Fiumi del Triveneto (percorsi lungo il corso dei fiumi Adige, Brenta,
Livenza, Sile, Piave, Tagliamento e Isonzo) – Tra ferrovie dismesse e corsi
d’acqua, il Nordest modello Asburgo
-
Ciclovia
Romea (da Tarvisio a Roma) – Verso la capitale sulle strade dimenticate
dell’impero
-
Ciclovia
Adriatica – Da Trieste a Santa Maria di Leuca, con lo sguardo sempre sul mare
-
Ciclovia
Romagna Versilia (da Rimini a Viareggio) – Da un ombrellone all’altro,
attraverso i silenzi d’Appennino
-
Ciclovia
Conero Argentario – Tra due promontori, passando per il cuore verde d’Italia
-
Ciclovia
Salaria (dalla capitale a San Benedetto del Tronto) – Da Roma all’Adriatico
sulle tracce della consolare romana
-
Ciclovia dei
Borboni (da Bari a Napoli) – Un lento viaggio nel tempo tra le civiltà del
Mezzogiorno
-
Ciclovia
degli Appennini (dal Colle di Cadibona a Reggio Calabria) – Una lunga danza a
saliscendi sulla dorsale d’Italia
-
Ciclovia
Pedemontana Alpina (da Trieste a Savona) – Tra laghi e colline, affacciati
sulla balconata del Nord
-
Ciclovia dei
Tratturi (da Vasto a Gaeta) – Traversata Est-Ovest sulle antiche rotte della
transumanza
-
Ciclovia dei
Tre Mari (da Otranto a Sapri) – Approdi del Mediterraneo in rete, un modello
per l’Europa
-
Ciclovia
Svizzera Mare (da Locarno a Ventimiglia) – Traversata a Nord-Ovest, dal cantone
alla riviera
-
Ciclovia
Tirrenica (da Verona alla capitale) – Alla conquista di Roma oltre le terre
degli Etruschi
-
Ciclovia
dell’Adda (dallo Stelvio a Cremona) – Paesaggi manzoniani e il genio di
Leonardo attraverso la Lombardia d’acqua
-
Fano
Grosseto – Sulle strade dove il paesaggio è diventato arte